La notizia risale a poche ore fa: è stata redatta una mappa dei potenziali siti italiani (67) idonei a conservare rifiuti radioattivi, la cosiddetta “Cnapi”, Carta delle aree potenzialmente idonee. Tali aree soddisfano i 25 criteri stabiliti nel 2014-2015. In Sicilia in particolare, sono state identificate 4 aree nelle province di Trapani, Palermo, Caltanissetta (Comuni di Trapani, Calatafimi, Segesta, Castellana, Petralia, Butera). La gestione sarà affidata alla società Sogin che attraverso Deposito Nazionale e Parco Tecnologico si occuperà dello smaltimento dei rifiuti radioattivi, compresi quelli provenienti dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca. Il Deposito avrà tre barriere protettive e sarà ricoperto da una collina artificiale e da un manto erboso. Tali barriere dovranno garantire l’isolamento dei rifiuti radioattivi per più di 300 anni, fino a che non saranno più nocivi per la salute dell’uomo e dell’ambiente. Ovviamente dalle regioni si sono già levate polemiche e proteste contro la decisione: l’iter prevede 4 mesi di consultazione pubblica e ulteriori step per poi procedere con la costruzione del sito che richiederà 4 anni.