di Edmond Dantés, Conte di Montecristo L'emergenza in atto, a causa della pandemia da Covid 19, ha posto davanti a tutti - oltre alle drammatiche conseguenze del contagio per numero di morti complessivo e per l'altrettanto elevato numero di ricoveri - una serie di problemi dalla cui soluzione dipenderà il futuro del Paese. Gestione della Sanità (può tollerarsi ancora che una materia così delicata sia governata dalle regioni anziché dallo Stato?), futuro dei trasporti, lavoro da remoto, turismo, giustizia, rapporti sociali, sport : tutto sembra destinato a cambiare, non si sa se in bene o in male. Ma soprattutto é destinata a cambiare la nostra democrazia e l'esercizio di essa. In primo luogo, andrà a farsi benedire il famigerato " uno vale uno "! Non è così, non è mai stato così e a maggior ragione non potrà essere così. La democrazia, soprattutto quella parlamentare cara a Max Weber, esige prima di tutto capacitá e competenza. L'emergenza Coronavirus, al netto di pochissime eccezioni o forse neanche di quelle, ha evidenziato che capacitá e competenza non sono bagaglio della nostra (pseudo) classe dirigente. A parte coloro che improvvidamente si sono scoperti da un giorno all'altro infettivologi da quattro soldi o esperti dell'ovvio, gli ultimi due mesi - in maniera invero imbarazzante - ha messo a nudo tutte le mediocrità degli esponenti politici oggi in auge (si fa per dire...). Il centrodestra, a cominciare dai suoi uomini di punta lombardi (fiore all'occhiello di una presunta superiorità cui credono solo Sallusti ed il su di giri alcolico Feltri), ha plasticamente dimostrato che Salvini e compagni non hanno le qualità e soprattutto la lungimiranza di guardare oltre i loro miopi orizzonti: avrebbero dovuto e potuto dimostrare, nel momento attuale, di guardare all'interesse della Nazione piuttosto che a quello proprio, ma non ne sono stati capaci. Una contraddizione continua, un'altalena di posizioni che ha solo dato conferma della inadeguatezza di questo gruppo politico, incapace di una progettualità che andasse oltre i soliti stantii temi dell'immigrazione, del populismo e della malintesa salvaguardia di un sistema economico fine a se stesso e poco incline all'etica sociale. Dall'altro lato, con in testa il presidente del consiglio Conte, la sinistra ed i 5stelle hanno navigato a vista, facendo emergere tutte le loro incongruenze. Decreti della presidenza del consiglio al limite del liberticidio e ai confini della costituzionalità, seguiti poi da decreti legge, ancora da convertire, con dentro tutto ed il contrario di tutto. Accompagnati poi da conferenze stampa con finalità di interpretazione autentica. Coronabond oggi si, domani no, Mes ( Meccanismo europeo salva stati) ni, a condizione che non vi siano costi. Chiusura del Paese di proroga in proroga, calendarizzazione della ripresa senza alcuna prospettiva strategica. Lotte intestine per il potere, espulsioni di inottemperanti all'obbligo di rendiconto delle indennità parlamentari (da ultimo il senatore siciliano Giarrusso, noto alle cronache per certi suoi esasperati giacobinismi ... a corrente alternata verrebbe da dire), faide, capi politici che sono cambiati, altri che dopo essersi preso un periodo sabbatico oggi vogliono tornare in sella, no vax spiazzati dagli eventi, insomma un vero e proprio casino ante legge Merlin ! Ed il tutto condito da una ignoranza che più crassa non si può (basti ricordare quel tal ministro che lo chiamó " Coronavairus"...!) Bene, anzi male. Poniamoci, per tornare al tema iniziale delle sorti della nostra democrazia parlamentare, una domanda: con questo sistema elettorale, con candidati selezionati - si fa per dire - sulla base del nulla o di un click al computer, chi diavolo dovremmo mandare in parlamento e poi a governare? La risposta è complicata e difficile, ma se non si risponderà a questo fondamentale quesito le nostre sorti e quelle delle future generazioni sono destinate ad una pessima fine. Edmond Dantés, Conte di Montecristo