Oltre 1000 km di coste meravigliose in tutta la Sicilia, che necessitano di essere amministrate a dovere, soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo, estremamente delicato. Il turismo estivo rappresenta, di certo, il petrolio della nostra terra, e proprio la gestione della stagione balneare 2020, in questo momento, è tutt’altro che delineata. Non si conoscono ancora le linee guida da attuare sul campo, in termini di precauzioni da adottare e di norme a cui attenersi. Noti virologi lo hanno già confermato, non basterà la bella stagione a sconfiggere il virus. Da domenica 19 aprile è in vigore la nuova ordinanza voluta dal governatore siciliano Nello Musumeci. È consentita l’attività di manutenzione, montaggio e allestimento degli stabilimenti balneari, nonché la pulizia della spiaggia di pertinenza. “Le incertezze però sono tante”, ha dichiarato ai nostri microfoni Luca Maimone, presidente regionale Assobalneari di Confindustria, nonché vicepresidente vicario nazionale di Assobalneari. “Non conosciamo le linee guida che imporranno le limitazioni. Noi stiamo facendo delle proposte che riguardano il distanziamento degli ombrelloni, la misurazione della temperatura con il termometro infrarossi agli ingressi degli stabilimenti balneari, postazioni con sanificanti, e provvederemo a sistemare anche le aree ristorazione così come indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità, a kit di mascherine e guanti monouso da fornire a clienti”, ha continuato Maimone. Ogni giorno si riflette per “comporre un mosaico con tanti tasselli di cui non si conosce ancora la forma”, ha continuato – , certo è che non riusciamo ad istallare strutture in plexiglass”. Quando potrebbe cominciare dunque la stagione balneare in Sicilia? “Se avessimo le regole potremmo mettere in ordine le strutture in due mesi circa. Speriamo di essere pronti per metà giugno. Se non sappiamo non possiamo predisporre le strutture al meglio”. Anche per le strutture balneari si prevede un danno economico, che preventivato, va dal 50 al 70%: “Quest’anno non lavoreremo per guadagnare, ma per il futuro”, ha aggiunto Maimone, che ha lanciato pure il suo appello: “In una situazione di estrema emergenza contano anche le tempistiche. Abbiamo bisogno al più presto delle prescrizioni per lavorare”, ed ha sottolineato il problema delle estensioni delle concessioni demaniali: “In Italia emanate con la legge finanziaria del 1018, in Sicilia recepita un anno dopo, ed ancora non ci sono i decreti attuativi. Ad oggi alle nostre aziende le concessioni scadono il 31 dicembre 2020. L’auspicio è sempre quello: riuscire a battere la burocrazia”, ha concluso...