Il segretario generale del Sifus Confali, Maurizio Grosso e il segretario regionale Sicilia di Sifus Confali - settore - trasporti, Stefano Battaglia, hanno inviato una missiva al presidente del consiglio Giuseppe Conte e al ministro dei Trasporti, Paola De Micheli a sostegno del piano pro sblocco opere pubbliche, stradali e ferroviarie, avanzato dal sottosegretario ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri nei giorni scorsi, che punta a cantierare velocemente opere pubbliche già finanziate per 109 miliardi di euro di cui 16 miliardi in Sicilia. Nella missiva, i due dirigenti di Sifus Confali, hanno scritto che: "Il piano pro sblocco cantieri, costituisce un ottimo contributo al rilancio della nostra economia tramortita dall'emergenza sanitaria poiché mette in campo 109 miliardi immediatamente spendibili di cui 16 miliardi in Sicilia". I due dirigenti, hanno aggiunto che: "questi fondi sono già inseriti nei contratti di programma di Anas e di rete ferroviaria italiana e pertanto, ribadito che lo sblocco delle opere sarebbe a costo zero, fermo restando la volontà o meno, di sbloccare "la burocrazia" che li tiene al palo". Per sbloccare la piovra della burocrazia i dirigenti propongono la stessa ricetta avanzata dal sottosegretario, Cancelleri, ossia, il sistema del "commissariamento unico" anziché tanti commissari quante sono le opere, in maniera da sbloccare le gare ed aprire i cantieri velocemente poiché i commissari medesimi, dovrebbero anche avere affidato il potere di acquisire il nulla osta subito (anziché' come al solito dopo oltre un anno). "Come commissari unici - sostengono i due dirigenti di Sifus Confali - potrebbero tranquillamente, essere nominati gli amministratori delegati di Anas e di Ferrovie dello Stato e per quanto attiene l'emergenza sanitaria in corso, lo sblocco delle opere pubbliche, nelle more, potrebbe partire dalle regioni meno contagiate. I due dirigenti Sifus Confali, hanno concluso la missiva dichiarando che "su questo piano-sblocca cantieri saranno vigili e incalzeranno governo e regioni interessate perché si muovano senza perdere tempo prezioso nell'interesse del Paese".