Un’intera famiglia bloccata in casa. Sottoposta a tampone più di due settimane fa, ancora non riceve l’esito. Una situazione assurda, uno scaricabarile sulle responsabilità. Carmelo, 24 anni, lo scorso mese è tornato da Londra, dove lavorava per una importante casa di moda. Poi, così come prevede l’ordinanza, si è autodenunciato ed è scattata per lui la quarantena obbligatoria nella sua abitazione di Giardini Naxos, in provincia di Messina. Un giorno prima dalla fine della quarantena la famiglia è stata informata dalle autorità (che tuttora controllano la presenza in casa), di dover effettuare il tampone. Era il 2 aprile - data in cui hanno fatto il tampone all’Asp di Sant' Alessio - e ad oggi, 15 aprile, l’esito non è arrivato. “Abbiamo contattato il comando dei vigili, la protezione civile, l’Asp di Messina, i laboratori analisi anche di Catania, ma nessuno sa dirci niente”, ha dichiarato Carmelo. E la cosa grave è che la mamma del ragazzo è un'infermiera, lavora in ospedale, nel reparto pediatria, e se non va a lavoro rischia di essere licenziata, così come però rischia di contagiare se positiva al Covid-19 continuando a prestare servizio. Tante famiglie si trovano nella stessa situazione, proprio nei giorni scorsi, tra l’altro, si è parlato di difficoltà a proposito di tamponi, in Sicilia mancano infatti i reagenti che servono proprio ad analizzarli....