Una vicenda tragica. Carenze di protocolli? Carenza di controlli di sicurezza? Perquisizioni e acquisizioni degli uomini della Guardia di finanza al Pio Albergo Trivulzio di Milano, che conta al momento il maggior numero di decessi tra le varie Rsa milanesi, anche perché è la più grande e si contano già 150 morti su un totale di circa 1200 persone, tra ospiti e pazienti. Nell'inchiesta per epidemia colposa e omicidio colposo è indagato il dg Giuseppe Calicchio ed è iscritto anche lo stesso istituto per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. Calicchio, già sentito nei giorni scorsi in videoconferenza dagli ispettori del Ministero della Salute, si è difeso spiegando di aver seguito regole e protocolli, anche regionali e ministeriali. Sia in questo fascicolo, che negli altri sulle Rsa milanesi, gli inquirenti,con gli investigatori del Nas dei carabinieri e della Gdf,dovranno lavorare su più fronti: dalle analisi sulle centinaia di morti per sospetto Covid fino all'assenza di tamponi e di mascherine e alle presunte minacce agli infermieri che le utilizzavano. E ancora le eventuali omissioni nei referti e nelle cure fornite e la presunta 'commistione' tra anziani e pazienti dimessi dagli ospedali e infine il ruolo dell'amministrazione regionale nella predisposizione di linee guida e piani pandemici. Per il caso del Don Gnocchi (l'istituto ha parlato di"infondatezza delle accuse") ci sono già 4 indagati (il numero di morti è simile a quello del Pat). Iscritti anche i vertici della Sacra Famiglia di Cesano Boscone e presto anche quelli delle altre Rsa, tra cui quelle nei quartieri milanesi di Affori, Corvetto e Lambrate.
Tra il Pio Albergo Trivulzio e l’istituto Don Gnocchi, sempre di Milano, sono morti dall’inizio della pandemia circa trecento ospiti. Ricordiamo che il picco si è registrato nei primi giorni di aprile: le morti sono state più numerose rispetto all’intero mese di marzo. L'inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano.