Ester Battaglia è una mamma 24enne di tre figli e moglie di Claudio. Si sente abbandonata, scoraggiata, disperata: “Non ho più nemmeno lacrime per potermi sfogare”, ha esordito così nella nostra intervista. La sua situazione è troppo delicata, e lo è diventata ancor di più a causa dell’emergenza sanitaria che il nostro paese sta attraversando. Una famiglia senza lavoro, senza soldi, ma con tante spese e tre figli da crescere e mantenere: il più piccolo è di 8 mesi, gli altri due di 3 e 4 anni. Il marito vive con una malattia rara, l’istiocitosi. Claudio, 28enne, percepiva il reddito di cittadinanza, “poi gli è stato bloccato a causa di una procedura errata nel calcolo dell’ISEE da parte del patronato. Ha trovato lavoro in una pizzeria, faceva servizio a domicilio per 20 euro al giorno, ma la sua patologia peggiorava, non ha potuto più lavorare, e non riceve neanche la pensione”- ha dichiarato Ester. “Non sappiamo come dare da mangiare ai nostri figli” – ha proseguito. Abbiamo chiesto aiuto ai servizi sociali, per cercare di ottenere una casa popolare, ma non siamo aiutati”. Ester, che abita a Catania, ha infatti un affitto da pagare di trecento euro al mese, ma davvero non riesce. Vive insieme alla sua famiglia in una casa piccola: “I miei figli dormono nella stanza da letto. Io insieme a mio marito in cucina, sul divano, ma di me non mi importa, potrei anche dormire in macchina. Desidero solo il bene della mia famiglia”, ha aggiunto. "La mia padrona di casa sta arrivando anche al punto di prestarmi dei soldi per i bambini". Per di più, ci ha raccontato Ester, da tre mesi non percepisce neanche l’assegno di natalità, il cosiddetto “Bonus bebè”, e questo complica ancor di più una situazione già drammatica: “Si tratta di un assegno di 160 euro al mese, con cui, insieme a parte dei soldi del reddito di cittadinanza pagavo l’affitto”. Affitto che Ester non riesce a saldare da mesi. “Il secondo figlio – ha continuato – ha problemi al linguaggio – è invalido”, ed Ester spera che presto possano arrivare i sussidi economici. “Cerco aiuto per far mangiare i miei figli. Latte, omogeneizzati…”- ha ripetuto più volte Ester amareggiata.“In via Luigi Sturzo a Catania – ha poi dichiarato – ci è stato dato del cibo scaduto, e quando al telefono ho chiesto spiegazioni mi è stato risposto che quello non è un supermercato”. Fortuna che è intervenuta la presidente dell’associazione Primavera Onlus, Anna Pennisi Calogero, che conosce bene Ester ed ha a cuore la sua situazione così come quella di tante altre famiglie. Gli unici aiuti che la famiglia di Ester ha ricevuto sono proprio i buoni spesa e il pacco spesa che Anna ha fornito, oltre che elementi di prima necessità da parte di un’amica. “Avevo fatto richiesta all’amministrazione comunale, in questo momento di estrema necessità, di convertire il servizio di mensa di vitto in attività di supporto di spesa alimentare alle famiglie, ma ancora oggi aspetto che mi rispondano” – ha asserito Anna Pennisi Calogero, che nel frattempo non poteva stare con le mani in mano: “è stata lanciata una raccolta da un amico su Facebook che mi ha aiutato a raccogliere fondi da persone che non conosco ma che hanno creduto nella nostra attività. Con i fondi che abbiamo raccolto, l’aiuto di un supermercato di piazza Borgo di Salvo Motta, con risorse della nostra associazione e delle nostre personali famiglie, abbiamo acquistato buoni spesa e dato pacchi spesa alle famiglie dell’Istituto educativo assistenziale e del centro diurno” – ha dichiarato la presidente. “Le situazioni delle famiglie che supportiamo – ha concluso – sono troppo delicate. Tra indigenti abbiamo riscontrato una solidarietà assoluta”... [gallery ids="28557,28558,28559,28561,28562,28563" type="rectangular"]