In un momento storico come questo, decidere di rilevare una società di calcio non è certo da persone sane, però a volte, l’amore, la passione e l’entusiasmo fanno fare cose fuori dalla ragione. Oggi non vi sono certezze su quello che sarà il calcio domani, non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Non ci sono altre certezze, se non che sarà davvero difficile vedere lo stadio pieno di tifosi sostenere la propria squadra, almeno per i primi tempi post pandemia. Questo significa che sarà compromessa la possibilità di fare affidamento sui elementi basilari dei bilanci societari e cioè voci quali abbonamenti, incassi al botteghino, merchandising, marketing etc.etc. Forse si svilupperà di più il pianeta Pay-tv, ma con quali risultati, se non si conosce nemmeno quale sarà il futuro del calcio mondiale e soprattutto con quali costi di abbonamento per gli appassionati ? Poi c’è l’aspetto relativo ai calciatori e ai relativi contratti, ai dipendenti delle società sportive, alle attività ad esse collegate, tutti aspetti fondamentali che saranno necessariamente sempre presenti nei bilanci delle società, ma senza più le certezze di una volta. Ecco, in quest’ottica, chi è in grado oggi di programmare la normale stagione di una società sportiva ? Ed ancora chi può pensare oggi di poter acquistare una società sportiva professionistica ? E chi può oggi immaginare, considerando la condizione storica attuale, di farsi carico di una società piena di debiti e assolutamente priva di tutte le maggiori voci legate agli introiti per la gran parte della stagione? Pertanto bisogna solo incoraggiare ed elogiare chi decide di fare un passo del genere invece di sindacare su come, quando e perché. Di fare dietrologia, soprattutto, senza sapere nulla, assolutamente, nulla di quello che è alla base di una trattativa per acquistare un club che, contrariamente a quello che viene sostenuto, non naviga nell'oro, anzi è oberato di debiti. È ancora di più incomprensibile l'atteggiamento di chi sta per affogare e chiede, a chi vuole salvarlo, non un salvagente, ma addirittura un'imbarcazione... In questo contesto, in ogni caso, qualsiasi commento senza conoscere dettagli, ma solo per partito preso e per presunzioni, non giova a comprendere ma serve solo ad aumentare la confusione. Non si può prevedere come andrà a finire la telenovela sulla cessione del Catania Calcio, stucchevole per certi versi, ma almeno si riducano al minimo essenziale i discorsi da Bar dello Sport, tanto nessuno - tra blogger, muraioli, commentatori più o meno autorevoli e giornalisti da premio Pulitzer - è Stefano Benni o, men che meno, Gianni Brera. Ed aspettiamo l'happy end. Umberto Teghini