E adesso come si farà? I dubbi sono stati sciolti sulla distribuzione di fondi annunciata dal premier Conte. Si darebbe priorità a coloro "non già assegnatari di sostegno pubblico" e che il riparto dei fondi per nucleo familiare "è assegnato una tantum pari a 300 euro". Inoltre, l'ordinanza della Protezione civile fissa anche degli "ammontari minimi per i Comuni in base alla popolazione residente: almeno 20mila euro quelli fino a 5mila abitanti, almeno 50mila per i comuni tra 5mila e 30mila abitanti, 80mila euro fino 69mila abitanti e 150mila euro per i comuni capoluogo. In Sicilia questo è il dettaglio: cinque milioni e centomila euro per Palermo, più di due milioni e mezzo per Catania, un milione e 700mila euro per Messina e così via, fino ai 1.500 euro della piccolissima Roccafiorita, il più piccolo dei Comuni della Sicilia. A Giarre andranno 226mila euro, ad Aci Castello 113mila, ad Acireale 440mila, a Viagrande 69mila; a Fiumefreddo 87mila, a Calatabiano 50mila, ad Aci S. Antonio 163mila, a Linguaglossa 45mila, a Gravina 198mila, ad Adrano 379mila; a Piedimonte Etneoi 36mila; a Taormina 73mila; a Gela oltre 600mila, a Siracusa 900mila; a Paternò 677 mila. Dopo il via libera del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, arrivato sabato sera, la Protezione civile dunque ha diffuso il dettaglio dei 400 milioni aggiuntivi stanziati dal governo centrale per l'emergenza alimentare: soldi che arriveranno già entro metà di aprile. Si mette dunque in moto la macchina dell'emergenza sociale. Dopo l'allarme per gli assalti ai supermercati e la conseguente militarizzazione e dopo la mossa della Regione, che sabato ha dato vita al proprio piano da 100 milioni grazie ai fondi comunitari, arriva dunque l'intervento dello Stato, che immetterà subito denaro nei portafogli delle famiglie. Soldi - oltre 43 milioni per tutta la Sicilia - che ovviamente saranno distribuiti fra le famiglie indigenti attraverso i Servizi Sociali.