di Achille Teghini Nel pieno dell’emergenza pandemica Covid-19, dove ognuno di noi ha stravolto la propria vita e le proprie abitudini in una globale quarantena, c’è chi combatte in prima linea come i medici e gli infermieri e tutto il personale sanitario, c’è chi fa politica e decreti, ma c’è anche chi, con immenso sacrificio cerca di veicolare le informazioni, creando un collante tra gli avvenimenti, i fatti e tutti coloro che restando a casa, auspicano ad un celere epilogo della situazione; i giornalisti e tutti gli operatori d’informazione. Ma molto spesso tutto questo lavoro certosino, può essere totalmente distrutto da chi, con indomito sadismo, cerca di speculare mettendo sulle varie piattaforme social, delle “fake news” che creano solo panico e scompiglio,eludendo la verità, solo per una manciata di click per lucrare attraverso annunci pubblicitari. Notizie di ogni genere che circolano a spron battuto su Facebook, condivise attraverso Whatsapp e Telegram. Proprio a tal proposito, oggi più che mai, nella grande piazza virtuale dove ognuno è libero di gridare al mondo il propriopensiero, è importante affidarsi a tutte quelle testate, riconosciute e soprattutto registrate legalmente nei tribunali.La bufera fake mediatica su fantomatici rimedi per combattere il coronavirus e su inesistenti decreti legislativi, ha spinto il governo ha creare una task force: ad annunciarlo è stato il sottosegretario dem all'Editoria Andrea Martella: “Una delle principali missioni della task force sarà quella di interfacciarsi con leprincipali piattaforme social per verificare quali azioni stiano intraprendendo per contrastare disinformazione e circolazione di false notizie, inoltre, dovrà essere rafforzato il ruolo della Polizia Postale per consentirle di individuare tempestivamente le cosiddette fonti tossiche; e di interrompere la catena della loro diffusione nei social. E' necessario che il Parlamento, attraverso una legge ad hoc assegni efficacistrumenti all'Agcom, ovvero all'Autorità indipendente per le comunicazioni, per sanzionare adeguatamente chi diffonde fake news, soprattutto in situazioni di emergenza come quella attuale. In particolare, si potrebbe prevedere che sia la Protezione Civile, in caso di necessità, ad avere il potere di intervenire perbloccare sul nascere la diffusione di notizie false, idonee a creare allarme sociale e a procurare danni alla comunità. Non solo fake news, ma anche falsi avvisi. Sono apparsi infatti nelle ultime ore in molti condomini della città di Napoli, presunti avvisi del ministero dell’Interno che annunciano controlli nelle abitazioni, volti averificare che le persone si trovino realmente nella propria residenza. Ma “nessun documento di questo tipo è stato mai predisposto”, allerta la Questura in una nota, con la quale dice ai cittadini a fare attenzione: “Si tratta di un tentativo di truffa” E poi l’invito a “non aprire la porta di casa a persone sconosciute e, in caso di dubbi, a contattare subito i numeri di emergenza delle forze dell’ordine”. Sarebbe così, dunque, che la criminalità si starebbe riorganizzando, al tempo della quarantena da Coronavirus: rapine nelle abitazioni, dove i ladri proverebbero a entrare fingendosi agenti.