di Achille Teghini L'ultimo in ordine cronologico è il portiere dell'Atalanta Marco Sportiello, l'estremo difensore bergamasco, nato a Desio, ha giocato titolare a Valencia il 10 marzo scorso nella gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League. L'emergenza coronavirus dunque sta mettendo in ginocchio anche il calcio. Purtroppo, casi di positività sono stati riscontrati anche tra tesserati appartenenti al mondo del pallone: giocatori, allenatori, presidenti. Ma tra i presidenti ci sono coloro che premono per riprendere l’attività agonistica (Lotito!?), con gli allenamenti necessari per mantenersi in forma, dato che gli esperti hanno più volte ripetuto che dopo uno stop del genere serviranno almeno 3 mesi per riprendere la forma agonistica; c’è chi, lontano dai riflettori mediatici combatte la propria battaglia contro il Covid-19, privandosi della vicinanza dei propri cari. Calciatori di Serie A, ma anche di B, C, e D, non esiste infatti nessuna categoria quando si combatte una tale emergenza sanitaria. Al momento risultano essere 19 i calciatori positivi in Italia, oltre al presidente del Novara Maurizio Rullo e al direttore tecnico del Milan Paolo Maldini. GIOCATORI POSITIVI AL CORONAVIRUS King Udoh (Pianese) Andrea Tessiore (Vis Pesaro) Daniele Rugani (Juventus) Blaise Matuidi (Juventus) Alessandro Favalli (Reggio Audace) Dusan Vlahovic (Fiorentina) Manolo Gabbiadini (Sampdoria) Albin Ekdal (Sampdoria) Antonio La Gumina (Sampdoria) Morten Thorsby (Sampdoria) Patrick Cutrone (Fiorentina) German Pezzella (Fiorentina) Fabio Depaoli (Sampdoria) Bartosz Bereszyński (Sampdoria) Mattia Zaccagni (Verona) Paulo Dybala (Juventus) Daniel Maldini (Milan) Andrea Saraniti (Vicenza) Marco Sportiello (Atalanta) Dunque la ripresa del campionato dipenderà dai tempi dell’emergenza sanitaria, se si prolungheranno c'è la possibilità di chiudere a metà luglio, prima delle coppe, ma anche di non finire, tutto resta ancora da definire, con l’incognita del calo dei contagi e della pandemia, ma l’obbiettivo della Lega resta quello di riuscire a contenere i danni economici che andranno a colpire tutte le società, anche quelle più deboli che rischiano di non riprendersi più. Fra i venti club della serie A c'è chi vuole tornare in campo a tutti costi ,magari giocando a giugno ma c'è anche chi pensa, e forse anche spera, che la stagione sia chiusa qui. La Lega di serie A, come al solito, ha "anime" diverse. Alcuni club hanno fatto i loro calcoli, non avendo più traguardi da raggiungere quest'anno se non si tornasse a giocare le ultime 12 giornate potrebbero risparmiare sullo stipendio dei giocatori. (credit photo Eco di Bergamo)