Sollecitare la liquidazione diretta del bonus una tantum di 600 euro rivolto ai lavoratori agricoli (braccianti, forestali, lavoratori della bonifica, ecc) poiché l'INPS, ad oggi, non ha ancora provveduto nemmeno a definire la circolare esplicativa. Il SiFUS CONFALI invia una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministro del lavoro Nunzia Catalfo e al pres. nazionale Inps Pasquale Tridico per fare presente le necessità dei lavoratori del settore agricolo. «Il sollecito si rende necessario, opportuno ed urgente poiché gran parte di questa tipologia di lavoratori agricoli, oggi costretta a casa per l'emergenza sanitaria, in questa fase dell'anno, è abituata, per vivere, a prestare attività lavorativa “alla giornata” spesso in altri settori, in maniera regolare o in nero (da quando esistiamo rivendichiamo invano la loro stabilizzazione)» commenta il segretario generale Sifus Confali, Maurizio Grosso. «Pertanto - prosegue - se non volete salvarli dal coronavirus per farli morire di fame, avete il dovere, politico e morale, di fargli pervenire urgentemente e senza passare dalle forche caudine di “domande e domandine” seppur telematiche, il bonus previsto dall'articolo 30 del Decreto Cura Italia. Vi facciamo rilevare - scrive nella missiva il segretario - inoltre che il bonus di 600 euro, è appena al di sopra della soglia della sopravvivenza individuale e visto che il lavoratore agricolo è spesso e volentieri capofamiglia con moglie e figli a carico, andrebbe aumentato almeno a 1000 euro oltre che dovrebbe già essere stato esteso, per ovvie ragioni, almeno al mese di aprile. Vi reiteriamo inoltre, la opportunità a costo zero, di anticipare ai lavoratori agricoli la liquidazione delle indennità di disoccupazione agricola di 60 giorni. Infatti, non appena saranno pubblicati dall'INPS gli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli relativamente le giornate lavorate nel 2019, l'INPS sarà, qualora gli deste mandato, nelle condizioni di attivare le procedure atte a liquidare».