Alla faccia delle misure di sicurezza! Nelle ultime ore gli imbarcaderi di Messina sono stati letteralmente presi d’assalto da veicoli provenienti da tutta Italia e partiti da Villa San Giovanni, in Calabria. Ciò del tutto in barba ai divieti di spostamento del governo e alle disposizioni sanitarie per l’emergenza Coronavirus. Già dal primo pomeriggio di ieri, domenica 22 marzo, centinaia di aiuto si sono messe in fila per recarsi in Sicilia, provando a superare i numerosi controlli delle forze dell’ordine che fanno traghettare soltanto chi documenta in modo appropriato di doversi spostare per ragioni di necessità, lavoro e salute. Tra i pendolari ci sono molti medici, infermieri e agenti delle forze dell’ordine, che viaggiano per aiutare lo Stato in questo momento di grande emergenza. Ma ci sono anche persone che non si spostano per una valida motivazione: non soltanto italiani ma anche qualche francese, come risulta da alcuni video postati sui social. Una sorta di effetto boomerang dopo la decisione del governatore siciliano Nello Musumeci di blindare l’Isola con controlli serrati nei punti di accesso e di tagliare in modo netto i collegamenti via mare. E nonostante le corse del traghetto siano state aumentate, la gente continua a viaggiare in massa e attaccata come sardine. Anche chi non ha alcuna motivazione per farlo. [gallery ids="27774,27775,27772" type="columns"] Durissima la reazione del presidente Musumeci, che nella sua pagina Facebook ha commentato: “Non è possibile e non accetto che questo accada. Il governo intervenga: non siamo carne da macello!” Perentorio anche il sindaco di Messina Cateno De Luca: “Non permetto a nessuno di giocare con la pazienza dei siciliani. Stasera, a costo di farmi arrestare per l’ennesima volta, non permetterò altri vergognosi esodi”. Paura e preoccupazione in tutta l’Isola. In mattinata il sindaco di Catania Salvo Pogliese è intervenuto sulla questione sui social, invitando i catanesi alla responsabilità e al rispetto le regole. Poi ha assicurato tutti, affermando che le forze dell’ordine hanno impedito a molte automobili di traghettare.