Continua in tutto il paese l'emergenza legata alla mancanza di mascherine per prevenire il contagio da covid-19. La Protezione civile nazionale avrebbe requisito numerose mascherine a delle ditte di distribuzione siciliane, facendo saltare così i rifornimenti già programmati in alcuni ospedali dell'isola. "La Repubblica" ha riportato quanto sarebbe successo ieri al Garibaldi di Catania, struttura alla quale sarebbe stata annullata una fornitura di circa 28 mila mascherine. Stando a quanto riportato in merito alla mancata fornitura dalla farmacia ospedaliera del Garibaldi, le ditte che avrebbero dovuto fornirle, si legge, “non potranno perchè i dispositivi di protezione individuale sono stati requisiti dalla protezione civile”. Facoltà riconosciuta alla Protezione civile nazionale, infatti, è quella di distribuire i dispositivi alle varie Regioni. Il presidente siciliano Musumeci aveva già lamentato nei giorni scorsi però una distribuzione ingiusta di questi dispositivi di sicurezza. L'allarme per la mancanza delle mascherine sarebbe stato lanciato anche dalle Asp di Palermo e Trapani che non avrebbero ricevuto i rifornimenti necessari. Contemporaneamente purtroppo cresce il numero dei contagiati nell'isola e gli ospedali diventano veri e propri centri d'infezione in cui a rischiare per primo è il personale sanitario. Nel caos più totale e con il parallelo mercato nero sempre più ricco di furbi speculatori, assistiamo anche allo "sgambetto" della Repubblica Ceca. Stando alle dichiarazioni del ricercatore ceco, Lukas Lev Cervinka, le autorità del luogo avrebbero sequestrato un carico di 680mila mascherine, di cui gran parte inviate all'Italia, come aiuto contro l'emergenza, dalla Cina. Le autorità ceche avrebbero giustificato la confisca parlando di materiale rubato da criminali che le avrebbero rivendute. Cervinka però avrebbe mostrato foto e filmati degli scatoloni riportanti scritte di incoraggiamento all'Italia oltre che le bandiere dei due paesi. Come sostiene il ricercatore “Il ministero della Salute ceco ha insistito con la versione del sequestro di materiale destinato a vendita illegale". Per giorni si sarebbe parlato di un "semplice errore", adesso a chiarire la faccenda sarebbe stato il ministro dell'interno, Jan Hamacek, che ammettendo la colpa avrebbe sostenuto: "I doganieri hanno sequestrato centinaia di migliaia di mascherine e purtroppo successivamente è venuto alla luce che una parte era un dono cinese all'Italia, che ovviamente sarà risarcita". In merito alla faccenda Di Maio avrebbe confermato di aver ricevuto assicurazione che nelle prossime ore 110mila mascherine saranno spedite in Italia. Forse non sapremo mai come è andata davvero. Nel bel mezzo di una pandemia però e con il numero di decessi che aumenta di ora in ora sembra aumentare anche la confusione ed un certo clima di instabilità. A far ben sperare arriva in queste ore la comunicazione del quotidiano egiziano "Akhbar al Youm", pare infatti che un volo Egypt-Air sia atterrato ieri a Milano Malpensa con un carico di mascherine destinato alla Regione Lombardia. Tra la protezione civile che requisisce le forniture agli ospedali, Musumeci che riceve "panni per pulire" e l'accidentale sgambetto della Repubblica Ceca, sembra che l'attenzione si sposti dalla lotta al virus ad errori che in questo momento non andrebbero commessi.