La città di interroga dopo la morte del 52enne dipendente del casa farmaceutica Pfizer, ricoverato venerdì scorso al Cannizzaro. Catania infatti è rimasta attonita perché il 52enne era un “amicone” di tutti, sempre pronto al dialogo e affettuoso. Intanto sindacati hanno chiesto ai vertici di Pfizer “un incontro urgente in videoconferenza per conoscere le decisioni aziendali e stabilire un percorso condiviso che possa garantire il diritto alla salute dei lavoratori”. Gli esponenti sindacali aggiungono: “Come abbiamo già ricordato in un precedente comunicato indirizzato a tutte le aziende catanesi di settore, in linea con quanto dichiarato ancora in queste settimane a tutti i livelli da Cgil-Cisl-Uil e dalle organizzazioni di categoria, vogliamo ribadire che è valore fondante del movimento sindacale italiano la necessità di tutelare la vita al di là e al di sopra di ogni altra cosa. La Carta Costituzionale pone al centro il diritto alla salute e questa, per noi, è la via maestra. Non è facile chiedere che si fermi uno stabilimento, ma dobbiamo ricordare con le Segreterie nazionali della Federazione unitaria dei Lavoratori chimici come anche per i lavoratori del settore farmaceutico, dei dispositivi medici, della ricerca e della filiera integrata debbano valere le misure di sicurezza senza alcuna limitazione”.