La notizia del divieto di ingresso e di uscita dalla Lombardia e da altre 14 province ha generato il panico. In tantissimi hanno preso d’assalto le stazioni lombarde, tra cui quella milanese di Porta Garibaldi (vedi video), per ritornare a casa. Ciò perché la bozza del decreto del Presidente del Consiglio contenente tali misure restrittive è stata divulgata prima ancora della sua ufficialità, creando scompiglio e incertezza. Tempestivo l’intervento del premier Giuseppe Conte in conferenza stampa, che ha fornito i dovuti chiarimenti sulle misure previste dal decreto. “E’ accaduta una cosa inaccettabile. Abbiamo letto sui giornali il decreto che stavamo ultimando. La divulgazione della bozza, perché non era un testo definitivo, ha generato solo incertezza e confusione. Adesso il decreto è stato elaborato nella sua versione definitiva, sono pervenute le osservazioni delle regioni e tra qualche ora sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale per essere vigente”. Saranno due i tipi di misure: quelle riguardanti la regione Lombardia e le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro-Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia e quelle riguardanti il resto del territorio nazionale. In Lombardia e nelle province menzionate è vietato alle persone fisiche ogni spostamento in entrata e in uscita da quei territori e all’interno degli stessi. Movimento consentito solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute. E’ consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza per chi ne ha necessità. Ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre, superiore a 37.5 gradi centigradi, è fortemente raccomandato di rimanere a casa, limitare al massimo i contatti sociali e contattare il proprio medio curante, a prescindere che siano positivi o meno al tampone. Divieto assoluto di mobilità per i soggetti in quarantena. Restano sospese le attività didattiche nelle scuole e nelle università, salvo quelle a distanza, così come tutti gli eventi e le manifestazioni sportive di ogni ordine e disciplina, sia in luoghi pubblici che privati. Sono consentiti solo gli eventi sportivi a cui partecipano atleti professionisti o di categorie assolute, purché a porte chiuse o all’aperto senza presenza di pubblico. Sospese tutte le manifestazioni organizzate in luogo pubblico o privato, a carattere ludico, culturale, religioso e fieristico, nonché tutti gli eventi nei cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse, sale bingo e discoteche. Sospese anche le cerimonie civili, religiose e funebri. Consentita solo l’apertura dei luoghi di culto ma condizionatamente all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone. Chiusi ancora i musei e gli altri istituti e luoghi di cultura. Le attività di ristorazione e bar sono consentite dalle 6 alle 18 con obbligo a carico del gestore di predisporre la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. Per il resto del territorio nazionale non vige il divieto di ingresso e di uscita né il divieto di spostamento all’interno del territorio. Si applicano, tuttavia, tutte le misure restanti, dalla sospensione delle attività didattiche agli obblighi a carico di ristoratori e gestori di bar. Inoltre in questi territori sono sospesi congressi, riunoni e meeting in cui è coinvolto personale sanitario. Sospesi anche i viaggi di istruzione, le iniziative di scambio, i gemellaggi, le visite guidate e le uscite didattiche. Due gli obiettivi del Governo: contenere la diffusione del contagio e agire per evitare il sovraccarico delle strutture ospedaliere. E’ stato già predisposto il vincolo della solidarietà interreggionale, cioè la possibilità di redistribuire i pazienti tra le varie regioni. In fase di produzione anche apparecchiature di terapia intensiva e sub intensiva (320 già disponibili) e nuovi dispositivi di protezione individuale. Fonte foto: Quotidiano.net[wpvideo asHVizHb]