Tanta la preoccupazione. La vicenda è seria. Salgono a sei le persone contagiate dal coronavirus e ricoverate in ospedale in Sicilia, mentre 15 sono in isolamento domiciliare. Il dato ufficiale quindi del numeri dei contagi in Sicilia - reso noto questa mattina dalla Regione - sale a 21. Ieri erano 18. Tra le persone contagiate dal Covid-19 in Sicilia c'è anche un medico catanese che lavora all'ospedale Umberto I di Enna. L'uomo è in quarantena nella sua casa di Catania. A scopo precauzionale sono stati eseguiti tamponi a medici, infermieri, personale del nosocomio ennese e anche a un paziente entrato in contatto con il medico catanese. In quarantena anche i trentacinque medici, infermieri e operatori del reparto di cardiologia e dell'unita' di terapia intensiva coronarica dell'ospedale Umberto I di Enna. Il reparto è stato chiuso. «Dall’inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno effettuato 440 tamponi, di cui 404 negativi e 15 in attesa dei risultati - spiega in una nota la Regione Siciliana - al momento, quindi, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 21 campioni, di cui quattro già validati (tre a Palermo e uno a Catania). Risultano ricoverati 6 pazienti (tre a Palermo e tre a Catania), mentre 15 sono in isolamento domiciliare. Il prossimo aggiornamento avverrà domani». Per affrontare una eventuale emergenza Coronavirus in Sicilia la Regione siciliana sta passando al vaglio anche l’ipotesi della riapertura di ospedali dismessi. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza a Palazzo d’Orleans. «E' una delle opzioni sulla quale stiamo lavorando - ha spiegato ai cronisti - Ieri c'è stata un riunione con tutti i direttori sanitari della Sicilia. Ci stiamo ponendo come nelle altre regioni il tema di una attivazione urgente di nuovi posti letto di terapia intensiva e di nuovi posti letti a pressione negativa per le malattie infettive. Contiamo di realizzare entro breve un piano articolato. Ma al momento la nostra struttura, tanto come posti letto di malattia infettiva, quanto come quelli di terapia intensiva è assolutamente soddisfacente». Su questo versante, quello relativo alle strutture (terapia intensiva annessa) pronta a intervenire anche la sanità privata, in larga espansione negli ultimi anni. (credit photo: Lombardia notizie)