Terremoto al Comune di Palermo. L'operazione "Giano Bifronte", che ha portato all'arresto di 7 persone (tra imprenditori, burocrati e consiglieri comunali), colpisce con un "siluro" la maggioranza che sostiene il sindaco Leoluca Orlando. comitato sono . Ai domiciliari Giovanni Lo Cascio del Pd (presidente della commissione Urbanistica) e Sandro Terrani di Italia Viva (componente della commissione Bilancio) componenti della coalizione che appoggia Orlando; si tratta di un blitz che scoperchia un presunto sistema di mazzette e scambio di favori connesso al settore dell'edilizia, che arriva a due giorni dalla presentazione ufficiale dei nuovi componenti di Giunta. Con l'allargamento della squadra di governo, gli assessori sono passati da 8 a 11. Fra i tre assessori in più c'è Emilio Arcuri, uno dei fedelissimi di Leoluca Orlando, che torna in Giunta assieme a Sergio Marino (l'altro è il giovane Paolo Petralia) dopo il rimpasto che lo aveva estromesso. Arcuri con Mario Li Castri, il funzionario comunale finito ai domiciliari, ha un rapporto di lunga data, se è vero che son dagli anni '90, infatti, Li Castri (già dirigente dell'area tecnica della Riqualificazione urbana e delle infrastrutture) è stato il braccio destro di Arcuri nella burocrazia comunale. E con il ritorno di Arcuri a Palazzo delle Aquile - nella sindacatura Orlando iniziata dopo la vittoria alle Amministrative del 2012 e in quella attuale - Li Castri ha ripreso la sua scalata nella burocrazia comunale. Tra i burocrati che hanno accompagnato la sindacatura Orlando c'è anche Giuseppe Monteleone, già dirigente dello Sportello unico per attività produttive: pure lui ai domiciliari come Li Castri.
Il
avrebbe spinto per il via libera alla costruzione di 350 alloggi in tre aree industriali dismesse. Le indagini
state sviluppate dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza e dal nucleo investigativo dei Carabinieri