(Agi) Il conto economico è già salato. Pandemia da coronavirus? Sì, ma solo a livello economico. Le compagnie aeree cominciano a fare i conti con le conseguenze del coronavirus. Al blocco del mercato cinese, si aggiungono ora le difficili situazioni in paesi come l'Italia e la Corea. In corso di valutazione gli impatti sui bilanci, dato che la situazione cambia di giorno in giorno: l'International Air Transport Association (Iata) ha già calcolato perdite totali di 29,3 miliardi di dollari ed una contrazione di traffico del 4,7%. Ma la situazione potrebbe aggravarsi con uno stop del turismo in Italia e altrove. La paura sta infatti bloccando i viaggiatori, non solo quelli cinesi. Le conseguenze si vedranno quindi tra qualche mese. Lufhtansa ha intanto annunciato un drastico piano di riduzione dei costi, prevedendo il blocco delle assunzioni e l'offerta al personale di congedi non retribuiti, pur non fornendo previsioni sull'impatto dell'emergenza sanitaria sui suoi conti. A compiere una stima è invece Air Canada secondo cui l'utile netto del primo trimestre potrebbe essere di 200 milioni di dollari canadesi (138 milioni di euro) meno dello stesso periodo dello scorso anno, a causa delle restrizioni legate al coronavirus ma anche al richiamo dei Boeing 737MAX. Anche Air France ha fatto una prima valutazione, stimando che l'epidemia potrebbe avere un impatto tra 150 e 200 milioni di euro sugli utili operativi entro aprile. United Airlines ha sospeso i target finanziari per il 2020, spiegando che "la gamma di possibili scenari" collegata al Coronavirus è "troppo ampia per fissare attualmente gli obiettivi". "Se il Covid-19 dovesse persistere fino a metà maggio e il programma riprendesse sui voli trans-Pacifico normalmente entro i prossimi cinque mesi", la compagnia potrebbe nuovamente fissare degli obiettivi. Tuttavia, a causa della maggiore incertezza che circonda l'epidemia (durata, impatto sulla domanda complessiva di viaggi aerei e possibilità che si diffonda ad altre regioni) la società ritira gli obiettivi annuali presentati 21 gennaio scorso. Non si sbilanciano invece Alitalia e Ryanair. La prima, che opera regolarmente su tutte le rotte (non ha voli in Cina) "sta monitorando attentamente la situazione relativa all'andamento delle prenotazioni". La low cost sta attualmente registrando "un alto volume di richieste di contatto da parte dei clienti" e per quanto riguarda i viaggio da e per l’Italia, precisa che "non c'è attualmente nessuna direttiva di modifica da parte delle autorità italiane e i nostri voli stanno operano regolarmente". Intanto, la diffusione del virus sta modificando lo stato dei collegamenti nel nostro Paese: il Kuwait ha interrotto i voli con la penisola e la compagnia bulgara Bulgaria Air ha annullato la tratta Sofia- Milano fino al 27 marzo; le altre compagnie monitorano la situazione sulle città del Nord. Così, Iberia permette flessibilità tariffaria per i voli su Milano, Bologna, Torino, Venezia: chi vola dal 25 febbraio al 2 marzo da/per questi aeroporti in voli operati da Iberia, Iberia Express e Iberia Regional Air Nostrum, con biglietto acquistato direttamente sulle nostre web o in Serviberia fino al 25 febbraio, ha la possibilità di prenotare fino il 31 marzo 2020. Se ha acquistato il biglietto presso un'agenzia di viaggi, deve rivolgersi a quest'ultima per modificare la prenotazione. Air France monitora la situazione in tempo reale; al momento non ci sono restrizioni e tutti i voli sono operativi. Comunque, saranno assunte misure a livello commerciale per quanti intendono modificare/posticipare il viaggio nella penisola. (Agi)