Alla vigilia di Catania-Ternana, match valido per la ventisettesima giornata del Girone C di Serie C e in programma domani alle 15.00 al Massimino, è intervenuto in conferenza stampa il tecnico rossazzurro Lucarelli, che ha parlato della sfida, delle condizioni del campo e del rapporto con la tifoseria. Ecco cosa ha dichiarato: "Diffido dalla pseudo crisi della Ternana. E' vero che nelle ultime settimane ha faticato un po' ma ricordiamo che come noi ha affrontato due turni infrasettimanali di Coppa Italia che le avranno tolto energia. E' una squadra forte con giocatori bravi e il miglior portiere della Serie C insieme a Furlan e a Martinez. Domani verranno per fare risultato, non credo che faranno la stessa gara di Coppa Italia. La scorsa volta era fisiologico il nostro atteggiamento aggressivo: noi dovevamo recuperare e loro dovevano difendere. Non credo che domani andrà così, sarà una partita diversa. Noi? Cercheremo di vincere la partita, mantenendo l'atteggiamento che abbiamo avuto in Coppa Italia. Proveremo a difendere anche in avanti, marcando i giocatori in attacco, riducendo spazi e tempo. In una situazione come la nostra, dobbiamo essere propositivi, creare tante occasioni, fare una partita d'attacco. Abbiamo capito come interpretare questo campionato: dobbiamo essere la mina vagante, quelli che non hanno molto da perdere e rompere le scatole. Questo è il tassello più importante da cui partire per fare il resto. In questo momento stiamo concretizzando poco ma è normale che si vivano questi momenti in un campionato, a prescindere dal posto in classifica. Dobbiamo lavorare e farlo con più tranquillità di prima. Vorrei che l'autostima che abbiamo in difesa l'avessimo anche in attacco, senza vivere la gara con ansia, ma con positività e aggressività. Mazzarani? Non è un giocatore in crisi. Rappresenta un punto di riferimento per i più giovani, ma deve imporsi e diventare decisivo in ogni partita. Ha le caratteristiche per essere letale e determinante. Barisic? L'ho sempre difeso, come ho fatto con tutti quei giocatori che so che possono dare qualcosa. E lui può farlo. Ha delle potenzialità notevoli ma non ha ancora trovato una specificità nel ruolo, perché può fare qualsiasi cosa, e questo forse negli anni l'ha un po' penalizzato. Fino all'anno scorso era in Serie B a Padova e non credo che in Serie B prendano giocatori a caso. Forse non è ancora entrato nel cuore dei tifosi, ma sono certo che diventerà uno dei giocatori più apprezzati. Mbende? Un giocatore messo continuamente in discussione non rende come vorrebbe. Io gli ho dato fiducia ed è cambiato, è ciò che vedete oggi in campo. Spero che domani la terna arbitrale abbia un occhio di riguardo per lui. Non può essere martoriato solo perché è alto 2 metri. Viene penalizzato ad ogni calcio piazzato. Manneh? E' un giocatore istintivo, ancora un po' grezzo, che adesso può essere preso in considerazione soltanto per giocare in fase offensiva. Non lo vedo come esterno basso. Cerco di valorizzarlo per quello che è. Lui e Welbeck entrano più facilmente di altri in partita. Curcio? Non è ancora pronto per i 90 minuti. Il campo? Tutta la squadra sta avendo problemi: non rimbalza bene il pallone e viene difficile controllarlo. Tecnicamente non so spiegare perché, ma come vale per noi vale per l'avversario. I tifosi? Abbiamo ritrovato la complicità. Se prima i tifosi guardavano soprattutto al risultato, oggi abbiamo la sensazione che siano con noi a prescindere dai numeri, magari per motivi che non hanno nulla a che vedere col campo. Prima era diverso, forse per l'ansia di tornare presto nelle categorie che contano. Oggi questa situazione non c'è più. Come se fossimo tornati al vecchio calcio, ai vecchi rapporti di solidarietà totale tra squadre e tifosi. Mi piace questo clima, che non è di entusiasmo, ma di amore per la maglia. Ora siamo complici in tutto. Ci sentiamo una cosa sola con i tifosi."