C’è una scuola calcio nel panorama catanese che sta crescendo sempre di più ed è la “Cantera” di Carmelo Puglisi ex giocatore di Torino, Bari e Messina. Quest’ultimo nel 2016 ha deciso di intraprendere quest'attività per insegnare ai giovani a divertirsi giocando a calcio. È proprio questo l’obbiettivo che si è prefissato il presidente della Cantera che vuole abbracciare tutte le categorie giovanili prima di far sbocciare i suoi ragazzi. È una realtà che sta sempre di più allargando i suoi confini, riuscendo a valorizzare tanti ragazzi che ambiscono a diventare giocatori professionisti. E chi meglio di un ex calciatore può aiutarli a svolgere questo difficile e tortuoso percorso. Infatti mister Puglisi ogni giorno dedica parecchio tempo affinché questo possa accadere. Oggi ci siamo messi in contatto con lui e ci ha raccontato quali sono le sue idee e qual è il progetto calcistico che vuole portare avanti con i suoi piccoli e grandi atleti. Gli abbiamo chiesto in primis quali sono gli obbiettivi e i propositi che ha per far crescere i ragazzi: “La nostra intenzione è quella di far crescere in maniera differente, rispetto alle altre scuole calcio, i nostri giovani. La parola d’ordine è divertimento dai piccoli calci agli allievi, tutti devono giocare e amare questo sport. Vorremmo portare fuori i giovani promettenti perché nella nostra città a volte può essere complicato far crescere i ragazzi con del potenziale". Proprio a questo proposito c’è l’ipotesi di poter instaurare delle partnership con le Academy di squadre di Serie A?: “No, questi tipi di accordi non mi convincono molto, ho già avuto un’esperienza con l’Udinese che non ha avuto i risvolti sperati. Sono molto inserito in questo settore e se c’è qualche giocatore promettente preferirei mandarlo fuori esercitando il mio ruolo di intermediario e sfruttando le molteplici conoscenze che ho nel mondo del calcio avendo giocato ad alti livelli per buona parte della mia carriera. Negli anni passati c'è stato qualche ragazzo che si è distinto, proprio per questo abbiamo pensato di trasferirlo in altre società importanti ". Potrebbe essere un’opportunità far diventare la Cantera una squadra di calcio dilettantistica?: "Non ci precludiamo niente, quindi sì, magari in futuro. Il nostro obbiettivo rimane sempre quello di far divertire i ragazzi iscritti presso la nostra società. Proprio per questo motivo non ci interessa molto l’aspetto di essere ultra-competitivi nei campionati che andiamo a disputare, l’importante è partecipare e fare in modo che tutti i ragazzi siano contenti". Com'è composta la società, quanti sono gli iscritti e da chi vengono allenati: "in questo momento sono 70 gli iscritti, non sono numeri molto alti come li possono avere le altre società ma non ci interessa. Ogni categoria, dai bambini ai ragazzi, ha un collaboratore diverso e io sono il supervisore. Gli esordienti sono allenati da Nino Leonardi, persona che stimo molto. La sua figura è fondamentale all'interno della società, oltre che essere una persona di grandissima professionalità, ha anche un passato importante nel mondo del calcio ed ha un baglio di esperienza sul campo di grandissima rilevanza. Vorrei circondarmi di persone brave e competenti come lui". Prosegue dicendo: "Da quest'anno abbiamo introdotto anche gli allievi provinciali che sono allenati da me. In tutte le categorie ci affermiamo discretamente". Una curiosità, perché ha voluto chiamare la scuola calcio Cantera, per rendere onore ai settori giovanili spagnoli, che da sempre sfornano talenti o per altri motivi: "In verità il nome della struttura che ci ospitava qualche anno fa si chiamava la Cava che in spagnolo si dice Cantera, quindi dà questo è nato il nome". È stato risolto il problema del campo in cui giocare durante le gare ufficiali?: "Sì, è un problema che abbiamo tutti, purtroppo il Comune non ci aiuta molto. I vari campi anno dopo anno si deteriorano e perdono la loro efficienza. Oltre ad allenarci nel nostro centro a Barriera paghiamo per avere una fascia per allenarci una volta a settimana al campo Salvatore Seminara, nel quale svogliamo la domenica i match degli allievi, mentre con i giovanissimi giochiamo al Velletri a Picanello". Edoardo Sergi