Diciannove braccianti agricoli sono stati denunciati nei giorni scorsi poiché rei di aver preso parte della manifestazione sotto l'INPS di Catania organizzata dal Sifus Confali, il 2 agosto 2019. Il SIFUS CONFALI esprime piena ed incondizionata solidarietà e sostegno ai 17 braccianti denunciati e ai 2 nostri dirigenti, Alfredo La Delfa e Tino Scarvaglieri e organizza per domani 22 novembre ore 10.00 una conferenza stampa in via Santa Maddalena a Catania in merito alla denuncia dell'Inps a 19 braccianti agricoli in seguito alla manifestazione del 2 agosto sotto l'INPS di Catania. Con detta manifestazione, il Sifus Confali rivendicava il diritto dei braccianti veri ad essere riconosciuti come tali poiché le aziende agricole in cui avevano prestato attività lavorativa, in seguito a controlli ispettivi avvenuti molto dopo la conclusione del rapporto di lavoro, erano state definite “fantasma” e quindi avevano subito la cancellazione dagli appositi elenchi. In pratica, centinaia di “braccianti agricoli veri” della zona etnea (Adrano, Biancavilla, Paternò, Santa Maria di Licodia), per palesi responsabilità oggettive delle aziende agricole che, evidentemente assumono molti più lavoratori di quelli che l'estensione territoriale e il tipo di coltivazione gli permette , molti dei quali fittiziamente, oltre il danno di essere ritenuti falsi, oggi, subiscono la beffa di essere denunciati con le conseguenze che ciò comporta. Pertanto, questi braccianti veri, sol perchè le aziende agricole sono tecnicamente fasulle e l'INPS non è in grado di effettuare i controlli lungo i rapporti di lavoro, ma a distanza di tempo e addirittura di anni, vengono disconosciuti e perdono il diritto a percepire l'indennità di disoccupazione agricola e di avere accreditati i contributi previdenziali. Dopo aver subito un danno enorme di questo tipo ( non solo economico ma che lede la stessa dignità degli individui), cosa dovrebbero fare i braccianti veri, rimanere forse in silenzio? La disoccupazione agricola e il riconoscimento dei contributi previdenziali per i “braccianti veri” non rappresentano certamente una vincita al “gratta e vinci” ma un diritto legittimo che non può essere negato per responsabilità delle aziende fantasma e dell'INPS che non è capace di tutelare i braccianti veri. La questura di Catania anzichè denunciare i braccianti veri, farebbe bene a denunciare le aziende fantasma e sopratutto l'INPS che pur avendo gli strumenti, non è in grado di tutelare i braccianti agricoli dalle truffe e dai raggiri attivati da imprenditori senza scrupoli.