Riceviamo e pubblichiamo la lettera di fuoco di Gaetano Di Bella, ex presidente della Fise Sicilia su una vicenda complessa che anche dopo le elezioni verosimilmente genererà altre polemiche. Cari Tutti,con questa lettera aperta desider.o mettere a conoscenza i tesserati FISE, ed in particolare coloro che sono chiamati ad eleggere i membri del Comitato Regionale FISE Sicilia il prossimo 18 novembre, del ritiro della mia candidatura alla carica di Presidente.Affinché possiate avere un quadro chiaro della situazione attuale che stiamo vivendo, vorrei riassumere brevemente la vicenda che ha portato a queste elezioni.Quando, a febbraio, ho letto la relazione dell'Organo di Vigilanza, a primo acchito, ho pensato di essere un vero pericolo per la FISE. La mia condotta sconsiderata, un perfetto mix tra malafede ed incompetenza, stava mettendo a repentaglio le casse ed il patrimonio della Federazione.Rileggendo, però, la lettera con la quale il Presidente Di Paola con rammarico mi notificava la nomina del commissario ringraziando me e i consiglieri regionali per il lavoro svolto, ho pensato che, forse, il Presidente credeva ancora in me e quel rammarico nell'incipit e quel ringraziamento a conclusione della garbata missiva non erano il frutto di una semplice formula di stile, ma un invito a reagire, che il sottoscritto, unitamente a sette consiglieri, ha raccolto scrivendo una lettera in cui si evidenziavano le macroscopiche anomalie procedurali di un commissariamento urgente:Un commissariamento così URGENTE che non ha permesso di attendere i tempi tecnici necessari per inserirlo nell'ordine del giorno dell'assemblea del Consiglio Federale e di deliberare pur in assenza di uno dei Consiglieri che è stato deliberato senza concedere ai Consiglieri Federali il tempo necessarioper leggere e discutere con cognizione di causa la relazione dell'OdVche non ha permesso di richiedere al Comitato regionale chiarimenti e replicheche imponeva la pubblicazione della notizia sul sito della FISE ancor prima che venissero pubblicati la delibera e il verbale del Consiglio Federaleche non ha permesso al Consiglio e agli organi preposti di verificare se quanto relazionato dall'Organo di Vigilanza corrispondesse o meno al vero Nella lettera, infine, si invitava il Consiglio Federale a sospendere la delibera fintanto che gli organi competenti (Procura Federale ed il Collegio dei Revisori) non avessero accertato quanto indicato nella allarmante relazione della Organismo di Vigilanza.Suffuru !Come non detto, evidentemente mi ero sbagliato: rammarico e ringraziamento erano semplici formule di stile, e la relazione non è stata nascosta per tutelare la mia onorabilità.E allora che fare? All'orizzonte si profilavano due opzioni Non mi vergogno nel confessare che, inizialmente, avevo optato per l'opzione B), una soluzione a risparmio energetico ed impatto ambientale zero. Ma quando la consigliera Federale Eleonora Di Giuseppe, che non aveva partecipato alla delibera di commissariamento in quanto assente, indignata dall'accaduto, esponendosi personalmente, ha preteso il rispetto del principio di legalità imposto dallo Statuto e dei principi di trasparenza, equità, onestà, correttezza e lealtà dettati dal Codice Etico, ho dovuto rivedere la mia posizione e riconsiderare l'opzione ALa stoica difesa si è articolata su tre gradi di giudizio (Tribunale Federale, Corte Sportiva di Appello, Collegio di Garanzia) più accessori, che mi hanno visto soccombere con motivazioni varie e articolate e con condanna alla spese1 el icilia. Nel contempo ho dovuto affrontare, insieme ai consiglieri, il deferimento al Tribunale Federale per un procedimento disciplinare. Le contestazioni poste al vaglio della Procura erano tutte quelle contenute nella relazione dell'Organismo di Vigilanza, ma a conclusione delle indagini, previa archiviazione di tutte le altre contestazioni, il deferimento si è focalizzato su un unico fatto: i presunti pagamenti superiori a € 5.000 effettuati senza preventiva autorizzazione da parte del Consiglio Federale in violazione della delibera n. 313/16Poiché, nonostante le memorie difensive, la Procura Federale rimaneva dell'avviso di una responsabilità in capo ai deferiti, ed avrebbe richiesto la condanna della sospensione oltre ad un ammenda di svariate migliaia di euro, i sette consiglieri hanno preferito concordare la sanzione con la sospensione per 30 gg.lo invece, stoico per induzione, ho preferito affrontare il processo. un incolpato che si ritiene innocente concorda una condanna che ritiene ingiusta? un incolpato, che ha la certezza di subire una condanna, preferisce affrontare il processo anziché ridurre i danni con una sanzione concordata di minore entità? Poco importa stabilire cosa abbia determinato la scelta processuale dell'uno o dell'altro, importa invece e entenza.Le conseguenze della sentenza inevitabilmente condizioneranno lo svolgimento delle elezioni considerato che 5 dei 10 incolpati sono candidati alle elezioni.E quindi?Quindi diventa necessario aggravare la posizione dell'incolpato. Oltre ai 60 gg. di sospensione e ai € 5.000 di ammenda, il Tribunale rimanda gli atti del fascicolo alla Procura Federale per valutare eventuali (e consigliati) deferimenti per i fatti per i quali la Procura aveva già archiviato per ben due volte.1 Solo la sentenza della Corte Sportiva di Appello ha avuto la delicatezza di compensare le spese.Al Presidente Di Paola piace vincere facile, ancora un paio di deferimenti e con le ammende applicate al sottoscritto potrà pagare la prima rata della sanzione di € 450.000,00 inflitta alla FISE dall' Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.Questa vicenda ha raggiunto toni talmente paradossali che solo il genio creativo di Kafka (che si sospetta fosse un tesserato FISE) avrebbe potuto immaginare tali sviluppi. Basti pensare che la Federazione non ha parzialmente evaso la richiesta di accesso agli atti (atti sui quali si è anche fondato il commissariamento e che il sottoscritto avrebbe dovuto produrre nel processo disciplinare) per motivi di privacy.Altrettanto paradossale l'interpretazione restrittiva fornita dal Presidente Di Paola in merito al concetto di impegno di spesa. Una interpretazione che permetterebbe di condannare il sottoscritto, ma che paralizzerebbe l'attività dei Comitati regionali e ingolferebbe quella della Federazione centrale. Pertanto, è lo stesso Presidente Di Paola ad auspicare una riforma che dia maggiore autonomia ai Comitati senza quei limiti di spesa sui quali si è basato il commissariamento del Comitato Sicilia.Le note di colore potrebbero continuare, ma preferisco non tediarvi oltre e concludere questa lettera con un breve exursus storico che inizia con l'istituzione dell'Organismo di Vigilanza e che terminerà con una probabile radiazione del sottoscritto.
che il Presidente Di Paola ricevuta la relazione dell'Odv in data 26/11 /1 8 ha ritenutoopportuno tenerla nel cassetto per due mesi e sottoporla al vaglio dei Consiglieri Federali solo in occasione della riunione nella quale si è deliberato il commissariamento.
E ancor prima che ci fosse una pronuncia definitiva sull'annullamento della delibera di commissariamento, il Consiglio Federale ha indetto nuove elezioni per le cariche d
Comitato regionale FISE S
Perché
Perché,
ciò che è emerso dal processo
le conseguenze della s
firmato Gaetano Di Bella