Il tavolo tecnico di questo pomeriggio avrebbe dovuto cambiare qualcosa, invece nessun passo avanti. Fumata nera. Il centro diurno sembrerebbe ancora a rischio chiusura. Il Comune di Catania avrebbe bisogno di 24/48 ore per pensare e decidere se revocare. Ma continuano a non arrendersi le famiglie e gli operatori dell’associazione Onlus Primavera di Librino e a chiedere la revoca di quella nota ricevuta.Facciamo un passo indietro. L’associazione Primavera dal 1999 gestisce a Librino il servizio educativo assistenziale e il centro diurno. Da oltre 20 anni il centro diurno opera nel sociale ed opera a supporto di famiglie disagiate, in particolare di minori fornendo loro servizi assistenziali di formazione, attività educative, ricreative e culturali.Giorno 11 ottobre riceve una nota della direzione servizi sociali del Comune di Catania che comunica la chiusura dal primo novembre del centro diurno, oltre che la riduzione dei minori assistiti. 100 persone sarebbero state licenziate, ben 160 bambini avrebbero perso l’assistenza. Per quel che riguarda l’istituto educativo assistenziale sarebbero rimaste a casa 30 persone, circa il 50% della forza lavoro. Il motivo? Il dissesto finanziario che attraversa il Comune di Catania. Il 31 ottobre una protesta a piazza Duomo, un movimento spontaneo di famiglie e operatori del centro diurno dell’associazione. Protesta che ha portato ad un incontro con il vicesindaco del Comune di Catania, Roberto Bonaccorsi, alla sospensione del provvedimento e alla proroga dell’ordinanza di 11 giorni.Il tanto atteso giorno del tavolo tecnico sarebbe servito a trovare una soluzione, ma voci di corridoio annunciano nessun lieto fine. Centro diurno Librino, un’altra luce sta per spegnersi?