«La delibera commissariale n 44 del 08/08/2019 ufficializza quanto da noi messo in dubbio da anni». Esordisce così senza mezze parole o "timori reverenziali" Ernesto Abate, segretario regionale Sifus Consorzi di Bonifica, che commenta le dichiarazioni rilasciate al sito Catania Today del commissario del Consorzio di Bonifica della Sicilia Orientale Francesco Nicodemo. Abate parla di memoria storica e mette tutti i tasselli della vicenda "consorzi di bonifica" uno per uno al loro posto. «Si è avviata l' "Istituzione Commissione tecnica - Determinazioni" - commenta Abate - per accertare danni, errori e cause di nocumento subiti dal Consorzio di Bonifica di Catania e le responsabilità di cui ravvisate nel corpo della delibera. Allo stato attuale ancora persistono perdite lungo la condotta ripristinata secondo le direttive di chi ha autorizzato e diretto le attività consortili in merito al ripristino della condotta, denominata Magazzinazzo. Siamo certi che tali danni siano stati subiti sia dal Consorzio che dall'utenza consortile, da quel comprensorio servito. Il SIFUS ha mosso molti dubbi in merito alle attività svolte nel ripristino di questo tratto di condotta divelta dal nubifragio dello scorso 18/19 ottobre 2018 ed è intervenuto in tante occasioni che a breve riporteremo come link di memoria storica! Da oltre due anni - prosegue - dall'inizio della sua attività nel settore dei Consorzi di Bonifica il Sifus ha sempre nutrito forti dubbi e perplessità rispetto a una gestione consortile che in Sicilia orientale è risultata ambigua e carente di programmazione rispetto a quella della Sicilia Occidentale guidata dal dottor Giovanni Tomasino. Una Sicilia a due velocità ed una gestione quella della Sicilia Orientale, guidata dall'ingegnere Fabio Bizzini, risultata inopportuna e distante dall'indirizzo politico voluto dal Governo Musumeci e nella fattispecie rappresentato nel settore agricoltura dall'On Edy Bandiera. Il Sifus ha dovuto muoversi in maniera dura, depositando querele e denunce a carico dell'ingegnere Bizzini, il quale ha ostentatamente e prolungatamente vessato e discriminato i lavoratori e rifiutato ogni forma di dialogo con la nostra O.S. Scelte amministrative e gestionali Consortili per le quali abbiamo manifestato forti dubbi sia sulla legittimità dell'uso delle ditte esterne sia sulla esecuzione dei lavori in affidamento diretto, che per le linee impartite ai lavoratori. Nella fattispecie il Consorzio di Bonifica mandatario senza rappresentanza di Catania si è trovato a dover gestire una stagione irrigatoria con un ritardo di almeno 40 giorni sulla tabella di marcia, creando gravi difficoltà agli agricoltori che non hanno ancora ricevuto nessun turno d'acqua alla data odierna, ma ai quali è stato chiesto di dover prenotare e pagare anticipatamente i turni di irrigazione che non sono stati finora mantenuti e peraltro hanno pure subito i rincari dei canoni irrigui e delle bollette di consumo di acqua degli agricoltori che non riescono più a potere garantire le proprie colture. Manutenzioni eseguite in ritardo e lavorazioni che non sono state elaborate secondo una normale crono-programmazione hanno generato disservizi e danni agli agricoltori legittimati a chiedere lo sgravio delle bollette e citare per danni il Consorzio di Bonifica che ad oggi ha ridotto la propria capacità di spesa sull'acquisto dei materiali necessari per la manutenzione, a causa dei minori introiti dalle prenotazioni dell'utenza. Da qualche settimana riusciamo a percepire una volontà da parte dell'organo di vigilanza e dal Commissario Straordinario del Consorzio di Bonifica della Sicilia Orientale dott. Francesco Nicodemo di voler chiudere con il passato e creare le condizioni di restituire l'agibilità democratica sul posto di lavoro ed un servizio efficiente agli agricoltori stremati, istituendo diverse commissioni ispettive volte a capire le responsabilità su questi catastrofici risultati. Tra l'altro rispetto ad alcune diffide avanzate dal SIFUS lo stesso Nicodemo si sta impegnando ad avviare il piano di rotazione del personale secondo i criteri di cui al PTPC imposto per norma di legge sull' anticorruzione, regolarizzando il pagamento degli emolumenti del personale e restituendo serenità nel tessuto lavorativo, che manca ormai da oltre due anni. Il SIFUS resta fermo sulla necessità di giungere ad una riforma del settore che guardi in tempi reali al riempimento delle piante organiche, ampliamento delle competenze, captazione riuso delle acque reflue nuova rete di invaso e veicolazione delle acque, piano di liquidazione dei debiti e soprattutto la restituzione dei Consorzi di Bonifica agli agricoltori mediante l'elezione del Cda e cosa più importante, il rispetto dei bacini idrografici. Alla fine posso aggiungere in merito alle attività ispettive, che se dovessero essere ravvisabili delle responsabilità nelle figure apicali, si sarà dimostrato quanto denunciato dal SIFUS ai microfoni di Sicrapress e l'Informazione Raccontata» conclude Abate. [gallery ids="22924,22923,22922,22919" type="rectangular"]