Il Palermo è rimpiombato nel caos. Dopo le notizie sulla mancata consegna cartacea, presso la sede della Lega, della copia originale della fideiussione di 800 mila euro entro la mezzanotte del 24 giugno, ci aveva pensato Salvatore Tuttolomondo a chiarire la situazione facendo rientrare ogni allarmismo (nel corso di una conferenza stampa). Secondo la nuova proprietà, infatti, si era trattato di un legittimo impedimento dovuto a un fallo nel sistema, un problema che non metteva in discussione l’iscrizione in Serie B. Nelle ultime ore però, lo scenario si è reso ancora più complicato e la situazione del Palermo resta avvolta nel mistero. Si tratterebbe, invece, di un raggiro ai danni dei rosanero e a confermarlo è stata proprio la società. Il Palermo, secondo il direttore generale Fabrizio Lucchesi, è stato vittima di una truffa da parte dell’agenzia bulgara che, dal canto suo, ha comunicato di non aver mai ricevuto alcuna Pec dalla società di via del Fante. E se la società dichiara di essersi affidata alle persone sbagliate, dall’altra parte l’intermediario tra i rosanero e il Broker Carlo Camilleri, nonché amministratore di EVC Intermediazioni Assicurative, ha dichiarato però che tutti i problemi riscontrati dipendono dai rosanero che non avrebbero inviato i soldi e la documentazione necessaria entro i termini richiesti dalla società assicurativa, ma solo nella giornate del 24 e 25 giugno. In questo clima caotico, mentre Tuttolomondo si trova a Roma per chiedere disperatamente un’ulteriore fideiussione e clemenza da parte della Lega: intanto si fa avanti il Venezia che chiede la riammissione in Serie B se il Palermo non dovesse farcela. La situazione resta dunque ancora appesa a un filo e la Serie B sembra sempre più lontana per il Palermo che continua a sperare in un miracolo per evitare l’incubo dei dilettanti. Ma d’altronde Bari e Avellino nella scorsa stagione sono ripartiti proprio dalla serie D. Nel pomeriggio tensione salita alle stelle, fuori dallo stadio Barbera di via del Fante. Solo un miracolo potrebbe salvare la situazione e i tifosi per ore sono rimasti sotto lo stadio per capire cosa stia realmente accadendo. Sono soprattutto una cinquantina di tifosi della Curva Nord 12 i più "aggressivi": si registrano un’auto danneggiata e una bomba carta lanciata nel piazzale dello stadio. Questo quanto registrato sul presidio degli ultras che attendevano la riunione del consiglio d’amministrazione del club: “Resteremo in presidio allo stadio fino a quando non uscirà tutta la verità....nessuno uscirà dagli uffici del Barbera a costo di pagare noi le conseguenze finché non si capirà cosa è successo e chi ha permesso tutto questo” hanno scritto i tifosi organizzati nella loro pagina Facebook.