Si sgonfia il mistero della mancata iscrizione del Palermo in Serie B, che ha colto di sorpresa l'ambiente rosanero. Allo scoccare della mezzanotte, infatti, una trentina di tifosi si sono subito recati allo stadio Barbera per protestare e chiedere di incontrare immediatamente la proprietà. La notizia era davvero incredibile e inaspettata, non potevano restare a guardare. I dirigenti erano ancora nei loro uffici, tanto che per supervisionare l'area è giunta anche la Polizia, nonostante i tifosi non fossero molto agitati. Tuttavia, le porte dello stadio Barbera sono rimaste chiuse. La risposta ai tanti dubbi e alle perplessità dei tifosi allarmati è giunta però questa mattina, quando al Country Club a Palermo si è tenuta la conferenza stampa indetta proprio per spiegare quanto accaduto nelle ultime ore. Presente Salvatore Tuttolomondo, esponente di Arkus (proprietaria del Palermo), che ha ribadito ai cronisti: "Abbiamo pagato quasi 12 milioni di debiti, tra stipendi e erario. Non so da chi sia stata messa in giro la voce della mancata iscrizione. L'unico problema - ha spiegato Tuttolomondo - è stato legato alla fidejussione, che avevamo richiesto 10 giorni fa. Aspettavamo i documenti per le 20/21, ma siamo stati informati che si erano riscontrati problemi tecnologici. Alle 23.59 hanno fatto comunicazione alla Lega B che la fidejussione è stata pagata, con decorrenza 24 giugno, allegando la documentazione. La Lega B può dire qualcosa? Assolutamente no, visto tutto quello che è successo e le opportune rettifiche fatte (in riferimento alla Pec errata inviata dalla Lega B sabato pomeriggio)." Sembra quindi che il mistero si sia risolto. Tra le varie ingiunzioni ai danni del Palermo, c'è anche quella del tecnico Roberto De Zerbi che - secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia - pretenderebbe il pagamento di 400 mila euro della "clausola anti-esonero" prevista nel suo contratto da allenatore rosanero. Intanto il Venezia è pronto a dare battaglia in sede legale.