di Alfio Franco Vinci... Dopo 90 anni, 3 mesi e 1 giorno, con la inconcepibile, premeditata ed immotivata violazione dei Patti Lateranensi, posta in essere deliberatamente e ampiamente pubblicizzata dall’Elemosiniere del Papa, ritengo si possa parlare di una nuova QUESTIONE ROMANA. L’elemosiniere del Papa è un Cardinale, il cardinale Konrad Krajewski, cioè un principe della chiesa, che, non lo dimentichiamo, è dal punto di vista giuridico istituzionale una monarchia assoluta teocratica. Egli svolge le proprie funzioni su diretta disposizione del Papa di cui braccio operativo. A questo punto mi sorprende il rammarico del Vaticano, infatti ,come per altri casi vale il“ non poteva non sapere”. Qui si tratta di capire come il Vaticano intenda proseguire nei rapporti con la Repubblica italiana; Infatti , una cosa è la critica, ancorché evangelica, quotidianamente esercitata verso ogni iniziativa del nostro ministro dell’interno, con lo sgradevole retrogusto dell’ingerenza nella conduzione di uno stato sovrano ,ed altra cosa è consentire che un proprio rappresentante di altissimo rango e funzione, commetta reati in nome di una presunta legittimazione religiosa. Lo Stato Città del Vaticano è nato nel 1929 e quali sono i limiti ed i termini della sua sovranità, pur essendo una enclave all’interno del territorio nazionale italiano, sono fissati nei patti lateranensi, grazie ai quali esiste. Quei patti costituiscono a tutti gli effetti un accordo internazionale fra Stati sovrani e come tali ricadono sotto la disciplina della “ convenzione internazionale sul diritto dei trattati del 23 maggio del 1969,di cui due giorni fa è stato violato l’art 26. L’osservanza dei patti sottoscritti costituisce un principio fondamentale del diritto civile e del diritto internazionale. Fin dai tempi di Ulpiano, che coniò la massima” pacta sunt servanda “il brocardo è entrato nel diritto di tutti gli Stati del mondo, compreso il Vaticano, a meno che, avendo abbandonato l’uso del latino, non ne comprendano più il significato. Il Vaticano non è e non può comportarsi come se fosse al di sopra ,e meno che mai, al di fuori della legge. Cerchiamo di ricordarci che Robin Hood era un fuorilegge. (foto Agenzia Dire) Alfio Franco Vinci