Un Catania irriconoscibile. Che fine hanno fatto aggressività, determinazione e voglia matta di vittoria? Il Catania visto contro la Viterbese, e nell’ultima gara a Reggio Calabria, non è quello che conoscono i suoi tifosi. Al Massimino i rossazzurri escono sconfitti per 1-0 dal recupero della nona giornata di serie C contro i gialloblu guidati da Antonio Calabro. Decide Tsonev al 31’ su calcio di punizione. Circa 5.000 le presenze sugli spalti. Primo tempo letteralmente regalato. Nessuna idea a centrocampo (si avverte l’assenza di Biagianti), nessuna costruzione del gioco che permetta di finalizzare, seppur contro una Viterbese che non fa faville, nessun tiro in porta. Da evidenziare solo un tentativo di Lodi al 22’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo, concluso con un nulla di fatto. Poi il buio. E, di fronte ad un Catania spento e svogliato, non tarda ad arrivare la reazione dei laziali. Al 30’ Silvestri commette un fallo di ostruzione al limite dell’area su Vandeputte che regala agli avversari una punizione. Punizione che Tsonev tira magistralmente: la sfera aggira la barriera e batte Pisseri sul primo palo. E’ il 31’ e al Massimino è 0-1 in favore della squadra ospite. Faticano i rossazzurri, affossati piuttosto che destati dalla rete gialloblu. Il copione si ripete in avvio di ripresa contro una Viterbese pericolosissima in contropiede. Al 56’ l’ingresso di Brodic al posto di Marotta, non pervenuto in campo, sembra mutare le sorti del match. Al 69’ il centravanti croato si avventa sulla sfera ribattuta da Forte e realizza il gol del pareggio. Ma la festa dura un attimo perché l’arbitro, Daniele Paterna della sezione di Teramo, annulla la rete per presunto fuorigioco. Ecco che il Catania si desta improvvisamente dal pisolino. All’80' comincia ("forse" troppo tardi) il pressing degli etnei: dapprima con Manneh, che spreca un’occasione clamorosa dal limite dell’area piccola calciando alto col sinistro, e poi con Sarno, che prova un tiro dai 30 metri sbagliando completamente mira. Ma non c’è più tempo. Arriva il triplice fischio dell’arbitro, che decreta la seconda sconfitta consecutiva del Catania. Non sono bastate le "sgridate" di Novellino all’indirizzo dei suoi e neanche quelle degli spettatori, che a fine gara hanno letteralmente ricoperto di fischi i giocatori. Una disfatta meritata, che verosimilmente condanna i rossazzurri in quarta posizione con 57 punti (altro che primo posto...). E ora? Sguardo al prossimo turno in casa contro il Bisceglie: in calendario domenica 7 aprile alle 14.30, chissà in quale atmosfera. In campo infatti i problemi sono tanti… anche se qualcuno pensa ancora che siano altrove.