Si è svolto stamani in Prefettura a Catania, alla presenza del vice Prefetto dott. Tommaso Mondello, il secondo incontro per discutere sul licenziamento di 18 lavoratori, dipendenti di due aziende in appalto per i servizi di pulizia e vigilanza all’Istituto Musicale "Vincenzo Bellini” di Catania. Presenti per la Pubbliservizi Spa la dott.ssa Maria Virginia Perazzoli, nuovo commissario straordinario, l’assessore Fabio Cantarella rappresentante del Comune, la dott.ssa Clara Leonardi ex direttore amministrativo dell'Istituto Musicale "Vincenzo Bellini", le organizzazioni sindacali, per la Fsi-Usae Calogero Coniglio quale segretario regionale. Assente Città metropolitana. Dal tavolo è emerso che il Comune di Catania in dissesto non riesce a garantire risorse economiche all’istituto Bellini e che Città metropolitana non versava il suo contributo dal 2016 e quindi è stata costretta ad offrire al Bellini servizi tramite la Pubbliservizi, quest’ultima a sua volta, oggi, in piano di risanamento e con esubero di personale non può assumere i 18 lavoratori. Per concludere l’Istituto “Bellini” senza risorse non può indire una gara d’appalto. Calogero Coniglio, segretario regionale della Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei ha dichiarato: "Un altro caso dove i lavoratori pagano sulla propria pelle il prezzo di mala gestione della cosa pubblica, sospettiamo abusi e tratti di illegittimità in questo affidamento diretto della Pubbliservizi e pertanto il 3 gennaio abbiamo presentato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Catania. Sulla triste vicenda del licenziamento dei 18 lavoratori, la Pubbliservizi spa, che è subentrata al posto delle due aziende con affidamento diretto, non ha riassorbito i lavoratori, e a seguito di pareri legali riteniamo che in ogni caso, se affidamento esiste, questo dovrebbe essere fatto dall’Istituto “V. Bellini” in qualità di committente. La Pubbliservizi con la nuova riforma Madia può partecipare a gare limitatamente ad un valore di appalto pari al 20% del proprio fatturato e ciò significa la partecipazione ad una gara in concorrenza con le altre imprese private, che non è avvenuto. E’ stato violato il principio di libera concorrenza sul mercato perché l’affidamento diretto non è conforme alla norma vigente e non è stato rispettato il ‘controllo analogo’ requisito per poter procedere ad un affidamento diretto”. L’assessore Cantarella ha preso l’impegno come Comune di farli riassumere anche altrove, come già aveva precedentemente promesso anche l’assessore Mirabella nel precedente incontro in Prefettura. Il tavolo si sposterà presso l’Istituto Provinciale del Lavoro”.