Incredibile ma vero. Secondo il comunicato del commissariato Borgo Ognina, una giovane madre avrebbe ucciso suo figlio scaraventandolo a terra, dicendo poi in opsedale che gli era caduto dalle braccia. "Avevo la «mente oscurata» e «non so spiegare cosa è successo», ma sicuramente «non volevo uccidere mio figlio, non ho mai pensato di ucciderlo» perché «io lo amavo». Così, nell’interrogatorio davanti ai pm la donna catanese di 26 anni accusata di aver scaraventato a terra il figlioletto di appena 3 mesi, ricoverato al Cannizzaro di Catania lo scorso 14 novembre: il piccolo F. L., di soli tre mesi di vita (nato il 31 luglio 2018), è stato intubato per via oro-tracheale, non sedato, pallido ed ipoteso, e trasferito successivamente nell'unità di rianimazione pediatrica dell'ospedale Garibaldi Nesima di Catania, dove è stato ricoverato in prognosi riservata per la presenza, tra l'altro, "di un imponente ematoma nella regione parietotemporale destra con numerose emorragie sparse su tutto l'ambito retinico", si legge nella nota della Procura. Ai magistrati, ricostruisce il suo legale, l’avvocato Luigi Zinno, la donna ha detto di «essersi sentita male» e che la sua intenzione era di «gettarlo sul letto e non a terra». Le indagini del commissariato di polizia Borgo-Ognina sono state coordinate dal procuratore Carmelo Zuccaro, dall'aggiunto Ignazio Fonzo, che coordina il dipartimento reati contro le persone, e dal sostituto Fabio Saponara.