Faccia a faccia tra i rappresentanti delle liste che concorrono all’elezione del consiglio dell’Ordine dei medici di Catania, oltre che del presidente: ospiti a Viagrande Studios, nel talk giornalistico “L’informazione Raccontata” in onda su Prima Tv e Telejonica, condotto da Umberto Teghini, protagonisti il dott. Diego Piazza per la lista “Ordiniamoci” e il dott. Gianluca Albanese per la lista “Andiamo Avanti”. E la terza lista “Giannone Presidente”? Invitata ha preferito in silenzio stampa. E come si dice in questi casi, gli assenti hanno sempre torto... Un faccia a faccia dinamico e assai vivace in vista delle imminenti votazioni (si tratta della 2° tornata dopo che non si è raggiunto il quorum per 58 voti nella prima votazione…), in programma dal 7 al 10 dicembre nella sede dell’Hotel Nettuno a Catania. Tanti gli argomenti trattati: in merito alla posizione della lista Ordiniamoci, sulla Fondazione regionale dell’Ordine dei medici, il dott. Diego Piazza ha dato una risposta ad ampio respiro: “L’Ordine dei medici può fornire certificati, o svolgere più funzioni: può e deve dunque fornire servizi, come la casa del medico…”. Piazza ha ribadito che Ordiniamoci vuole dare di più, insomma trasformare l’Ordine, con trasparenza interpellando e coinvolgendo i 9.900 iscritti e aggiungendo: “Bisogna verificare prima di tutto la legalità e la coerenza di ciò che è stato fatto negli anni precedenti...”. Gianluca Albanese della lista Andiamo Avanti ha chiarito: “Se dovessimo governare l’Ordine dei medici di Catania, ritireremo la nostra adesione alla Fondazione regionale, perché l’odine è un’istituzione di diritto pubblico…”. Altro argomento vivace? Nella Sanità c’è troppa politica? Interessante la risposta di Piazza, secondo cui nella lista Giannone ci sono candidati apparentati con i membri dell’ordine: “C’è politica e politica - ha sottolineato Piazza - c’è quella istituzionale della quale non si può fare a meno ma anche quella poco praticabile e spesso insidiosa: bisogna saper distinguere per evitare guai. Non generalizziamo. Io qualche anno fa ho fatto un concorso per diventare primario di oncologia chirurgica al Garibaldi Nesima: ebbene non ho avuto sponsor politici e non ho girato segreterie politiche, mi ha aiutato solo il mio curriculum...”. Un fiume in piena Albanese sulla politica che “…determina la Sanità e i medici sono funzionari della popolazione: la politica è invadente e dovrebbe essere invece funzionale all’Ordine. Oggi purtroppo la politica determina scelte chiaramente infelici. La nostra lista Andiamo Avanti? Nessun riferimento politico, nemmeno lontanamente…”. E sul problema della sicurezza degli operatori sanitari? Il dott. Piazza ha evidenziato un chiaro concetto: “L’Ordine ha due compiti: la prevenzione ed il supporto, che è molto importante esteso in senso “ordinistico” e l’Ordine davanti a certi casi deve costituirsi parte civile. Su quest’ultimo punto è d’accordo anche Albanese “per una questione di coscienza”. Albanese poi è duro contro le “…manifestazioni da palcoscenico per dire no alla violenza. Serve prevenzione, oggi l’istituzione deve tornare con la “i” maiuscola, per una questione di coscienza, l’Ordine è la casa dei medici e quindi deve stare vicino ai colleghi, sempre e comunque”. Altra domanda: il corso di medicina generale. Il dott. Diego Piazza ha suggerito un concorso unico: “Diminuirei intanto le spese e lo stress dei ragazzi, è assurdo farli pagare: servirebbe un concorso unico”. Per il dott. Gianluca Albanese si tratta di “Un corso che qualifica lo studente in modo non formale ma sostanziale: nel resto d’Europa ci sono corsi di specializzazione che qualificano gli studenti. La Sicilia è l’unica regione d’Italia che ha imposto la tassa al corso di medicina generale. Si tratta di cinquanta euro che vanno inspiegabilmente nelle casse dell’Ordine dei Medici di Palermo per un accordo con la Regione”. Università di Medicina: numero chiuso o accesso programmato? Se per Piazza è importante il numero chiuso e occorrerebbe magari trovare dei criteri di selezione diversi dagli attuali, per Albanese l’ideale sarebbe un numero programmato e un sistema che badi prioritariamente alle necessità del territorio: ”La nostra Italia perde tanto denaro in tal senso, perché i nostri giovani sono magari costretti a emigrare perché non tutelati, nonostante siano all’altezza della situazione…”. In merito alle politiche dell’Enpam (Ente nazionale di previdenza ed assistenza medici) Il dott. Piazza crede che bisogna preservare il patrimonio immobiliare del singolo medico. Come ha risposto Albanese? “Il problema diventa di sostanza. Si deve partire da una giusta riforma sulla rappresentanza all’interno dell’Enpam, abbiamo sistemi vecchi. Cambiare le cose non significa cambiare le persone, ma le regole del gioco per migliorare il funzionamento della macchina previdenziale”. Al termine del confronto i due rappresentanti hanno lanciato un appello in vista delle elezioni. Perché votare la lista Ordiniamoci? “Per chiudere una pagina vergognosa che ha portato al commissariamento dell’Ordine dei medici di Catania….”. E Andiamo Avanti? “Per le idee, i progetti e il cambiamento di sistema che intende effettuare per rendere l’Ordine dei medici democratico...”. Perché votare invece per la terza lista? Chissà se lo sapremo mai…