Apprendiamo con grande sgomento ed incredulità, l'accaduto dell'aggressione ai danni di una donna che cercava di sfamare una cagna che aveva appena partorito, nei pressi di Pedara. Aggressione costata ben 15 giorni di prognosi alla vittima che ha subito calci e pugni oltre ad essere stata ammonita da un consigliere comunale. «Ci chiediamo – sottolinea Enza Bifera, presidente dell’associazione nazionale antimafia Alfredo Agosta a nome di tutti i componenti - come si possa sostenere un gesto di violenza e come sia possibile che a farlo sia anche un rappresentante istituzionale che ha invece difeso, l'aggressore. Ma non sono solo le uniche domande che ci poniamo. Ci chiediamo come nel nostro Paese venga affrontata la questione del randagismo, la quale soluzione non può consistere né nel lasciare morire di fame i randagi in strada, né non prendendosene cura. Riteniamo che l'accaduto vada preso in esame sia da una prospettiva Morale - Personale che Etica-Istituzionale, laddove alcun gesto di violenza, mai, può essere accolto né da una società civile né dalle coscienze di ognuno di noi. Ancor più inaccettabile, se si pensa che l'aggressione sia avvenuta a seguito di un gesto di cura nei confronti di un essere vivente».