Associazione mafiosa e a delinquere, esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse e intestazione fittizia di beni. Queste le contestazioni connesse alla gestione illecita d'imprese, in Italia e all'estero, dedite all'acquisizione di licenze e concessioni governative utilizzate per le attività di giochi e scommesse a distanza, effettuate aggirando le normative fiscale e antiriciclaggio. Emerse anche violazioni delle misure di prevenzione patrimoniali con l'intestazione fittizia di beni e società. Per dirla breve: infiltrazioni della mafia nelle scommesse online al centro dell' inchiesta della Procura distrettuale di Catania che ha portato all'emissione, da parte del Gip, di un'ordinanza cautelare nei confronti di 21 indagati. Il provvedimento è stato eseguito da guardia di finanza, Scico delle fiamme gialle, carabinieri del comando provinciale e della sezione anticrimine dell'arma. All’inchiesta ha dato un importante contributo l’imprenditore del settore Fabio Lanzafame. Il provvedimento è quindi la naturale prosecuzione dell’operazione lo scorso 14 novembre, con l'arresto di 15 persone, operanti nel settore del “gaming on-line”. L’attività investigativa ha fatto luce sul gruppo mafioso, capeggiato dai fratelli Placenti, abituato a delinquere in modo da eludere eventuali investigazioni da degli organi inquirenti. Nel corso di un’intercettazione ambientale avvenuta tra Carmelo Placenti e Emanuele Trippa, il primo chiama “duranza”, ossia l’abilità di aver continuato ad operare per anni senza incorrere in blitz antimafia che ne disvelassero la reale identità di affiliati. Nel corso delle indagini sono stati documentati contatti tra alcuni indagati “santapaoliani” e soggetti ritenuti “vicini” al superlatitante Matteo Messina Denaro, tra cui il nipote di quest’ultimo, Guttadauro Francesco, nonché soggetti ritenuti “vicini” alla nota famiglia camorristica dei Nuvoletta di Marano nel Napoletano. Tra gli arresti figura anche Carmelo Santapaola, attuale vice sindaco del Comune di Misterbianco, nonché cugino dei fratelli Placenti, al quale viene contestato il reato di di intestazione fittizia di beni, in quanto titolare di fatto – unitamente agli stessi fratelli Placenti dell’ “Orso Bianco Caffè”, attività ubicata a Monte Palma e già sequestrata il 14 novembre scorso. Santapaola è agli arresti domiciliari. Questi gli altri arrestati con mansioni di gregari deputati alla gestione dei centri scommesse on-line in Sicilia: Bartolo Augusta, di anni 44, domiciliato a Pedara, Giovanni Di Stefano, di anni 34, domiciliato a Catania, Alfio Saitta, di anni 35, residente in Lineri di Misterbianco, Emanuele Trippa, di anni 41, residente a Catania. Domiciliari per Francesco Insaguine; Massimiliano Giuseppe Vinciprova; Giuseppe Cocimano; Massimo Giuffrida; Luciano Paccione; Leonardo Zappalà; Fabio Calcagno; Sebastiano Campisi; Sebastiano De Matteo; Francesco Guerrera; Ottavio Imbesi; Orazio Intagliata; Alfredo Valenti; Giovanni Iannì; Vincenzo Mangano; Marco Daidone. La Guardia di Finanza ha eseguito il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni, in Italia e all’estero, per 70 milioni di euro. In particolare sono 207 rapporti bancari e conti correnti accesi in Italia e nell’Isola di Man, in Austria, in Gran Bretagna e a Malta; 42 immobili; 36 attività imprenditoriali operanti non solo nel settore del gaming; 24 centri scommesse dislocati tra Messina, Catania e Siracusa e 9 automezzi.