All' Assemblea regionale siciliana esiste, e svolge sedute, una Commissione Antimafia. Non è una novità, già in precedenti legislature essa era stata istituita, nell'ultima fu presieduta da Musumeci. È una commissione d'inchiesta particolare, perché a differenza della Commissione Bicamerale del parlamento nazionale, dato rilevantissimo, non ha - nell'esercizio delle funzioni - i poteri dell'autorità giudiziaria. Ciò significa che chi viene convocato per essere, come si dice, audito, può benissimo non rispondere all'invito e restarsene comodamente a casa propria. Ciò è tanto vero e tanto riprova della poca, o nulla, utilità di una simile commissione, che basti rilevare come, a livello legislativo o comunque a livello ispettivo, pari a zero siano stati i risultati conseguiti. Se mal non ricordiamo, non si è andati oltre, un paio di legislature fa, la redazione di un codice etico elettorale che ha avuto gli stessi effetti delle famose grida di manzoniana memoria. Pur tuttavia, la Commissione è un formidabile palcoscenico politico, specie se, come quella attuale, presieduta da un abile manovratore mediatico qual è Claudio Fava. Orbene, proprio per questo - ed in verità anche per l'inesistenza al momento della Commissione Bicamerale Nazionale - Fava ha iniziato tutta una serie di audizioni concernenti l'affaire Montante. I convocati di volta in volta, pur se come detto non obbligati, si sono presentati sia per ragioni di garbo istituzionale sia, riteniamo, per utilizzare appunto il palcoscenico a loro uso e consumo. L'ultimo personaggio ad essersi presentato alla ribalta del consesso presieduto da Fava è stato, nientepopodimenoche l'ex senatore Beppe Lumia, ovvero colui che è stato ed è ritenuto l'ispiratore del governo Crocetta e del ruolo di Confindustria Sicilia, e quindi di Montante, all'interno di esso. L'ex parlamentare non si è sottratto al confronto con i deputati regionali, anzi ha contrattaccato e sostenuto le sue argomentazioni con vigore e coraggio. Gliene diamo atto, anche se non tutto quello che egli ha affermato può essere condiviso. Non è qui che devono essere confutate le sue tesi, tranne una strettamente politica. Il governo Crocetta, eletto si ricordi da una minoranza di elettori aventi diritto al voto e grazie al suicidio politico (doloso) di Micciché, è stato il peggiore che la Sicilia abbia mai avuto. Peggio di Cuffaro e Lombardo, si. E di ciò il senatore Lumia, grande artefice e mentore del gelese, porta in toto la piena e quasi unica responsabilità! Ciò solo basta, ed è ampiamente sufficiente, per ritenere Lumia politicamente colpevole di un disastro le cui conseguenze negative ancora non si sono arrestate e che forse non saranno facilmente riparabili. Nessuno vuole ovviamente contestare il diritto di Lumia di difendere Crocetta e principalmente se stesso, ma allo stesso modo sarebbe utile che egli, prima di attaccare a testa bassa chi adesso sta al governo, facesse autocritica e lavorasse per porre rimedio ai guasti causati. Conoscendone il fiuto e l'intelligenza politica, siamo certi che Lumia rifletterà ed agirà conseguentemente ponendo le basi per riparare i disastri crocettiani.