Ancora una minaccia. Dopo quelle a Claudio Fava e Maurizio Artale (Centro Padre Puglisi) stavolta è statat recapitata una busta con un proiettile negli uffici della procura di Caltanissetta. Il plico era indirizzato al procuratore capo, il catanese Amedeo Bertone. Inevitabilmente la procura di Catania ha aperto un fascicolo d'indagine. Intanto la digos di Palermo sta indagando sull'intimidazione a Claudio Fava (all'ufficio di presidenza della commissione Antimafia regionale a Palermo) e proprio Claudio Fava è stato tra i primi a esprimere solidarietà. “Al procuratore Bertone abbiamo espresso la nostra stima e la nostra solidarietà. E' chiaro che in Sicilia c'è un clima ostile contro chi tocca i nervi scoperti del sistema di potere e delle sue collusioni mafiose. E questo ci preoccupa molto". Nella lettera anonima che accompagna il proiettile a Bertone viene citata un'inchiesta di Caltanissetta: un riferimento minaccioso al caso che vede coinvolto l'ex numero uno di Sicindustria, Antonello Montante, da maggio in carcere con l'accusa pesante di associazione a delinquere, per aver creato - questa l'ipotesi della procura - una rete riservata per spiare le indagini, ma anche una lobby politico-economica che avrebbe razziato fondi regionali. Nei giorni scorsi, la procura nissena ha presentato la richiesta di rinvio a giudizio per Montante ed altre 22 persone (fra cui l'ex presidente del Senato Renato Schifani e l'ex capo dei servizi segreti Arturo Esposito); per la seconda tranche, invece, l'indagine della squadra mobile nissena prosegue, pochi giorni fa sono stati acquisiti altri atti a Palermo, all'assessorato regionale Attività produttive e nella sede di Unioncamere Sicilia. Intanto è stata rafforzata la scorta al procuratore Bertone.