
"Ogni giorno è una corsa contro il tempo, ci spostiamo da una parte all'altra della città per evitare il peggio. Ora vogliamo le risposte dalle istituzioni. A Bologna Borgo Panigale prima, via Mazzaglia a Catania dopo, potevano essere due carneficine per i vigili del fuoco…", denuncia Carmelo Barbagallo, vigile del fuoco e sindacalista Usb (unione sindacato di base). Un esempio delle difficoltà dei pompieri? Fiamme e paura l’altra sera in via Fratelli Mazzaglia, nel quartiere di Canalicchio a Catania, in un appartamento abbandonato, dove peraltro sono state trovate undici bombole di gas da cucina (nella foto). "Ad intervenire - spiega Barbagallo - persino una squadra boschiva attinente al servizio, perché non c'erano più squadre nel territorio…". "Già da lontano si vedevano alte fiamme. Hanno avvisato la centrale per far arrivare l'autobotte. Arrivati sul posto – racconta Barbagallo - la squadra si è messa subito all'opera ed ha aperto l'appartamento. C'era una scalinata di circa 13 gradini, materiale di vario tipo accatastato in ogni posto, "il proprietario" deceduto da qualche anno, era evidentemente un accumulatore seriale. Sicuramente un auto innesco ha causato l'incendio". "All' appartamento di due-tre vani - dichiara ancora Barbagallo - è collegato un cortile dove erano ammassate cianfrusaglie e qualcosa come 11 bombole di gas. I colleghi fortunatamente, anche se l'incendio era in corso, sono riusciti a tirarle fuori, alcune vuote ed altre piene. Credetemi, la tragedia è stata evitata grazie alla tempestività dei colleghi". L’intervento è durato circa 5 ore, al punto che, come anticipato, è intervenuta anche un’autobotte dell’antincendio boschivo. Si è pure verificato il cambio di turno. Operazioni conclusesi a tarda serata. Sono stati anche controllati gli appartamenti limitrofi. Barbagallo sembra non avere più fiato. Tanto è lo scoramento. "Ogni giorno è un terno a lotto, ci spostiamo da una parte all'altra della città per evitare il peggio, dovendo anche selezionare le chiamate d’intervento. Una situazione assurda. Ripeto, ora vogliamo le risposte dalle istituzioni, operiamo in emergenza per l’emergenza…”.