Ultimo appuntamento stagionale dell’Informazione raccontata: tornerà a settembre il talk giornalistico di Sicrapress, condotto da Umberto Teghini, per la regia di Matteo Marino, ma si continuerà ad essere operativi sui social. Nel corso della puntata si è parlato della festa della Madonna del Carmine di Catania, che si celebra il 16 luglio. Come gli altri venerdì, argomento in primo piano la politica, in particolar modo si è discusso sull’ordinanza del Sindaco di Catania, Salvo Pogliese, contro i “clochard” (senza tetto), e non solo. Si tratta di multare chi sporca il centro storico con bottiglie di alcolici, chi imbratta i muri, chi bivacca in strada utilizzando coperte, scatoloni, al fine di tenere in ordine la città ed incrementare il turismo. Ospiti in studio Emiliano Abramo, presidente regionale comunità “S. Egidio”, Salvo Consoli, volontario, l’ex deputato regionale Giuseppe D’Urso Somma, Padre Francesco Collodoro dell’Ordine carmelitano dell’antica osservanza, Angelo Giuffrida, coordinatore liturgico. Graziella De Maria
Proprio Padre Francesco Collodoro, cresciuto a Ballarò (Palermo), parroco per diverso tempo della parrocchia di Brancaccio, limitrofa a quella del Beato Pino Puglisi, ed attualmente parroco del Santuario della Madonna del Carmine, ha raccontato la festa ed i preparativi che la riguardano insieme ad Angelo Giuffrida, a partire dalle sue origini. “Si tratta di 23 giorni di festa – ha detto Padre Francesco -, la partecipazione va scemando, il quartiere è spopolato, c’è un cambio generazionale”.
I giovani non seguono le abitudini e le tradizioni dei loro nonni. Come lo stesso Padre Francesco ha sottolineato, molta gente viene da fuori provincia e, nonostante sia la festa più grande dopo quella di S. Agata, non ci sono le presenze di un tempo, soprattutto di catanesi.
“Perché non la togliamo?”, si è ironicamente chiesto Padre Francesco. “Non sono d’accordo alle processioni, o meglio si, ma a quelle fatte bene”. Giuffrida ha raccontato poi che un tempo la gente non andava in vacanza se non prima festeggiava la Madonna del Carmelo e che, anche se è difficile da credere, non è facile ricavare i fondi per la festa.
Secondo l’avvocato D’Urso Somma, la Chiesa Cattolica sta perdendo tanti fedeli anche a causa di diversi preti pedofili, che vengono puniti con soli 5 anni di reclusione. “Ci vorrebbe l’ergastolo”, ha detto D’Urso Somma con un tono acceso. “Ci sono anche sacerdoti che danno la vita”, ha risposto Padre Francesco.
“La festa parla alla città tutta, non è selettiva”, ha aggiunto Abramo. “Il mio amico D’urso la tocca piano, ma quello che dice è vero”.
D’Accordo anche Giuffrida: “Chi sbaglia dovrebbe pagare giustamente”. In merito agli stranieri ha sottolineato quanto Padre Francesco sia tutto l’anno vicino alle comunità non cristiane. Pure secondo il volontario Salvo Consoli tanti gli stranieri, pochi i catanesi durante le nostre festività.
Nella seconda parte del programma argomento centrale l’ordinanza del Sindaco Pogliese, definita dagli ospiti “prematura”, “frettolosa”, dato che non è stata ancora neanche ufficializzata la nuova giunta catanese.
Secondo Consoli, ad esempio, “L’ordinanza ha senso se c’è un programma, se questa ha dove alloggiare. I commercianti possono avere le loro ragioni, ma penso che si debba programmare e fare un censimento di queste persone e dei servizi sociali, poi creare alloggi per fare integrazione. Bisogna educare, non multare”. Abramo, in quanto preoccupato, quando ha saputo dell’ordinanza ha subito telefonato il Sindaco e il suo staff: “Ho trovato del buon senso, sono stato rassicurato che non verranno toccati i poveri, che non si vogliono colpire”, ha detto. “Ho registrato – ha aggiunto – un forte interesse verso il problema che forse nasce dai commercianti e dai residenti. Credo che all’inizio della prossima settimana verrà fatto un tavolo tecnico per affrontare il problema nel modo più corretto”.
“La multa a chi la prendono? Ai nullatenenti?”, è intervenuto così D’Urso Somma. Secondo l’avvocato si tratta di una gaffe voluta: “Il Sindaco Pogliese è strattonato da tutte le parti perché tutti vogliono la presenza in giunta. Addirittura si è pensato di allargare la giunta per accontentare tutti”.
In seguito la visione della dichiarazione di Salvo Pogliese sull’ordinanza; a conclusione di ciò Abramo ha detto: “Occhio al messaggio, dobbiamo combattere la povertà, non i poveri”, ma anche di trovare poco significativa l’ordinanza nella forma e nella sostanza. Per Padre Francesco è necessario dialogare con l’amministrazione e trovare soluzioni, d’accordo anche Consoli. Secondo Giuffrida prima di puntare il dito bisogna aspettare, mentre per D’Urso Somma non è così che si risolve la sicurezza dei catanesi.
Interessante il sondaggio di Graziella De Maria e Antonella Raciti sull’ordinanza, per sapere cosa ne pensa la gente.
Ad intervenire ancora Abramo, “troppe persone e poche sedie per accoglierle”, in rifermento ai clochard. Secondo il presidente si tratta di un “pastone”, di un modo confusionario di fare politica e di affrontare i problemi. Lo stesso secondo D’Urso Somma, Padre Francesco e Giuffrida, secondo i quali la sicurezza si acquista offrendo lavoro.