In occasione di un sit in, in programma domani alle 9,30 in piazza Verga a Catania (dinanzi al palazzo di Giustizia) il Sifus Confali con a capo il segretario nazionale Maurizio Grosso, presenterà un esposto alla Procura della Repubblica contro il direttore Generale di Caltagirone e del consorzio di Bonifica della Sicilia orientale, dott. Ing. Bizzini Fabio che ha omesso di non essere stato sottoposto a concorso pubblico per assolvere al primo incarico e di atteggiamenti discriminatori nei confronti di dipendenti dei consorzi di Caltagirone, Ragusa ed Enna. Con delibera n. 33 del 2013, il Commissario Straordinario dei Consorzi di Bonifica siciliani, dott. Giuseppe Dimino, ha assegnato la funzione di Direttore Generale del Consorzio di Bonifica di Caltagirone al dott. Ing. Bizzini Fabio, pur non avendone i requisiti previsti dalla legge. La funzione di direttore generale poteva essere assegnata solo qualora, nello stesso consorzio, come prevede l'art. 39 del regolamento dei consorzi, era disponibile un dirigente di area tecnica in possesso della laurea in giurisprudenza o equipollente che per la norma significa in scienze politiche. Il Dott. Bizzini è laureato in ingegneria. Il commissario Dimino, pertanto, anziché assegnare l'incarico al Bizzini, aveva l'obbligo di verificare se, in altri consorzi, vi fosse un funzionario coi requisiti e disponibile a ricoprire la funzione di Direttore Generale a Caltagirone. Qualora non fosse stata reperita una figura di questo tipo, bisognava affidarsi dell'art.10 del decreto legislativo del 29-10-1998, n. 387, che per questa funzione obbliga la selezione tramite concorso pubblico per esami”. Il Dott. Ing. Bizzini Fabio, nonostante ricopra senza averne titolo la funzione di Direttore Generale, nell'esercizio delle sue “funzioni abusive”, spesso e volentieri si abbandona ad atti discriminatori nei confronti di parti significative di lavoratori. Attraverso questo esposto ci limitiamo a denunciare alcuni gravissimi episodi: 1) N. 9 dipendenti ( n. 7 del Consorzio di Caltagirone, n. 1 del Consorzio di Ragusa e n. 1 del Consorzio di Enna) OTD che si sono rivolti alla magistratura ed ottenuto il riconoscimento del passaggio a tempo indeterminato (OTI) in primo grado di giudizio, ma che in secondo grado, a fine 2016, hanno perduto, con palese atto discriminatorio, nell'anno 2017, non sono stati avviati al lavoro nemmeno per il numero di giornate lavorative che prestavano prima che sollevassero la questione in giudizio. Non hanno lavorato un solo giorno; 2) N. 15 dipendenti del Consorzio di Caltagirone hanno vinto la causa che li ha trasformati da OTD in OTI, ma dal 10 settembre 2017 (7 mesi), fatta eccezione della 13esima mensilità, non hanno percepito alcuna retribuzione, pur avendo regolarmente lavorato poiché colpevoli di essersi rivolti al giudice; gli stessi 15 dipendenti, nonostante, necessitano in pianta organica erano stati individuadi quali cavie per licenziamenti collettivi stoppati. 3) N. 75 dipendenti del Consorzio di Ragusa, anch'essi rei di aver promosso e vinto cause per il passaggio a tempo indeterminato con trasformazione a titolo parziale, da 13 mesi non percepiscono lo stipendio pur avendo prestato attività lavorativa; 4) al Consorzio di Bonifica di Enna, nonostante i solleciti della nostra O.S., ad oggi, non si è proceduto ad attivare il meccanismo del “tourn over” che consentirebbe di rimpinguare la pianta organica di n. 36 unità lavorative ( da OTD a OTI), in palese violazione dell'art. 30 della L/R n.45 del 1995. Chiediamo alla Procura di intervenire. .