Un sit in di protesta molto partecipato. Stamani davanti al palazzo di Giustizia di Catania si sono dati appuntamento lavoratori dei consorzi di Bonifica provenienti da tutta la Sicilia aderenti al sindacato Sifus Confali. L’occasione è stata quella di presentare un esposto contro la nomina a Direttore Generale del Consorzio di Bonifica di Caltagirone il dott. Ing. Bizzini Fabio, pur non avendone i requisiti previsti dalla legge per mettere in luce comportamenti discri8minatori nei confronti di diversi lavoratori. «Speravamo che sulla vicenda del titolo inesistente del dott. Bizzini intervenisse il Governo regionale», precisa Maurizio Grosso, segretario nazionale Sifus Confali. «Noi non potevamo più aspettare, poiché il dott. Bizzini assolve a questa funzione assumendo ripetutamente atteggiamenti discriminatori nei confronti di tanti lavoratori, e questo è il motivo principale della nostra manifestazione. Denunciamo atteggiamenti discriminatori nei confronti di dipendenti dei consorzi di Caltagirone, Ragusa ed Enna. Chiediamo al giudice di stabilire se questi comportamenti sono nella norma o in contrasto con la democrazia». Attraverso l’esposto il Sifus denuncia quindi alcuni gravissimi episodi che hanno contraddistinto l’attività dell’ing. Bizzini: «Nove dipendenti, 7 del Consorzio di Caltagirone, 1 del Consorzio di Ragusa e 1 del Consorzio di Enna Otd – precisa Grosso - che si sono rivolti alla magistratura ed ottenuto il riconoscimento del passaggio a tempo indeterminato (OTI) in primo grado di giudizio, ma che in secondo grado, a fine 2016, hanno perduto, con palese atto discriminatorio, nell'anno 2017, non sono stati avviati al lavoro nemmeno per il numero di giornate lavorative che prestavano prima che sollevassero la questione in giudizio. Non hanno lavorato un solo giorno; 15 dipendenti del Consorzio di Caltagirone hanno vinto la causa che li ha trasformati da OTD in OTI, ma dal 10 settembre 2017 (7 mesi), fatta eccezione della 13esima mensilità, non hanno percepito alcuna retribuzione, pur avendo regolarmente lavorato poiché colpevoli di essersi rivolti al giudice; gli stessi 15 dipendenti, nonostante, necessitano in pianta organica erano stati individuati quali cavie per licenziamenti collettivi stoppati. 75 dipendenti del Consorzio di Ragusa, anch'essi rei di aver promosso e vinto cause per il passaggio a tempo indeterminato con trasformazione a titolo parziale, da 13 mesi non percepiscono lo stipendio pur avendo prestato attività lavorativa. Al Consorzio di Bonifica di Enna, nonostante i solleciti della nostra O.S., ad oggi, non si è proceduto ad attivare il meccanismo del “tourn over” che consentirebbe di rimpinguare la pianta organica di n. 36 unità lavorative ( da OTD a OTI), in palese violazione dell'art. 30 della L/R n.45 del 1995».