Innumerevoli le richieste di aiuto del lavoratori dei Consorzi di Bonifica siciliani. hanno chiesto il sostegno di tutti gli assessori regionali. Ai politici per chiedere loro di gestire una situazione che ha dell'inveriosimile e si protrae da anni. «Molti lavoratori hanno una famiglia e devono fare fronte a enormi disagi», commenta Ernesto Abate, segretario regionale. «Il momento di incertezza si prolunga da anni creando un clima di sfiducia generale. I lavoratori hanno chiesto al presidente della regione siciliana Nello Musumeci, e ancora a: Edgardo Edy Bandiera, Riccardo Savona, Giorgio Assenza, Orazio Ragusa, Salvo Pogliese, Giuseppe Compagnone, Mario Alloro, Luca Sammartino, Valeria Sudano, Marco Falcone, Vincenzo Giambrone, Cateno De Luca, Vincenzo Figuccia, Giovanni Burtone, Giuseppe Caudo, Salvo Giuffrida, Federica Argentati, Massimo Costa, Sergio Tancredi, Giovanni Di Caro». Giovanni (usiamo un nome di fantasia), un lavoratore del Consorzio di Bonifica assunto nel 2000 si pone tante domande. Attraverso le sue parole si comprende il clima di sfiducia generale. «Pagheranno gli stipendi a fine marzo? Ci faranno un regalo? Oppure resteremo ancora senza stipendi? E senza una norma che ci tuteli per il futuro, come facciamo ad andare avanti. Quando ci daranno quello che avevamo raggiunto con sacrifici?». «Nella vita una persona – prosegue Giovanni - cerca sempre di andare avanti...di crescere...si inizia dell'asilo.. elementari, scuole medie, superiori laurea. Un operaio, come mai non può andare avanti in questo nostro Ente pur essendo in possesso di requisiti e titoli per farlo?». Parla del suo caso, Giovanni. «Ho due diplomi, un attestato di Direttore di cantiere e faccio l'operaio! Mentre, un collega con la quinta elementare che è entrato insieme a me, oggi fa il capo operaio.... addirittura, altri stanno comodamente seduti in ufficio. Perché non si attinge all'interno degli stessi operai con titoli, per riempire la pianta organica? Perché non si chiede una vera e giusta riqualificazione e graduatoria, per titoli? Magari per far sì che uno aspiri a migliorarsi. Sono stato assunto a questo ente il 16 agosto 2000. Dopo tante battaglie e umiliazioni nel giugno 2016 ho avuto l'incarico fino al 23 luglio 2017. Poi, mi hanno tolto tutto! Non mi sento per niente gratificato, di quello che faccio! spero che cambi qualcosa per noi e chi dopo di noi...». «Dobbiamo dare riposte concrete – replica Abate - la politica è fatta di uomini, gli stessi che devono cambiare il futuro del paese, fuori dalla perenne campagna elettorale, cioè con i fatti!».