Neanche il grande scrittore e drammaturgo Luigi Pirandello avrebbe potuto scrivere un copione all’insegna del tutto e del contrario di tutto nella partita del campionato di Eccellenza Imesi Atletico Catania 1994-Avola. Personaggi: 22 giocatori in calzoncini corti, uno uomo in giallo e due mister focosi, attenti a non pendere gol piuttosto che mandare tutti all’attacco.
Bene. Dopo un primo tempo alla camomilla, palla a te e palla a me, poi gira e rigira, io non tiro in porta e tu che fai? L’arbitro Pecora di Messina si è subito adeguato: "Ragazzi giocate e non fatevi del male". Ma il fischietto messinese non era in giornata.
Lo 0 a 0 era il sintomo di queste sceneggiatura poco pirandelliana e molto di calcio dilettanti. In tribuna la solita centuria di tifosi, più che altro infreddoliti, ma mai domi, si è un po’ annoiata (diciamolo francamente…) e niente lasciava presagire il risveglio dello spiritello di Luigi Pirandello, che decise di accendere qualche fuocherello qua là, ma occorreva un evento speciale, un fatto anomalo, un sacrosanto rigore per l’Imesi Atletico Catania che Pecora non ha concesso…
Da questo momento in poi apriti cielo! E’ successo di tutto: botte da orbi, falli e fallacci, palloni alla carlona, stop ad inseguire, movimenti difensivi traballanti, attacchi a testa bassa, come bufali del Texas; insomma il Kaos pirandelliano!
Ma c’era anche un destino avverso contro i padroni di casa: un gol subìto nato da una serie di circostanze negative in area di rigore, che comprometteva tutto il fluire del gioco e guai a tempesta. Colpi bassi, un espulso, ammonizioni casuali, falli da tergo e non finire. Tecnica poca o nulla, solo arrembaggi inutili.
Poi ecco la ciliegina: un giocatore (Luca Belluso) cade per terra e si fa molto male, arriva la Croce Rossa, (simpatici i due barellieri), poi l’autoambulanza, perdita di tempo e nel finale ancora un calcio di rigore non concesso all’Atletico (l'ennesimo della stagione…)! Incredibile! E così con un Settinieri allo stremo delle sue forze e con il diesse Damiano Proto espulso dal campo non si capisce più nulla. Espulso pure il difensore atletista Godino per doppia ammonizione. Fine della partita? No, servono 12 minuti di recupero e a fine partita arrivano le giuste proteste dei tifosi: qualcuno viene trascinato a forza, due giocatori non le mandano a dire, classico parapiglia generale. Anche i carabinieri trovano spazio e tempo per dire la loro e riportare la calma. Brutta storia, comunque.
Il grande Luigi Pirandello era in trionfo: il dramma era riuscito perfettamente con personaggi ed interpreti che avevano messo in scena una partita di calcio un po’ diversa dalle altre. Poi il commento del giornalista Paolo Di Grazia del quotidiano “La Sicilia”: "Solita partita volenterosa dell’Atletico, lotta molto, ma non riesce a vincere. Molto gioco e pochi tiri in porta, insomma il solito tram tram. L’Avola ha giocato la sua onesta partita senza eccellere, però son tre punti pesanti. Comunque il campionato verrà deciso il 9 marzo con Modica-Milazzo, per il resto tutti a casa. I play off sono una cinquina al lotto lo sanno tutti…".
Strettamente dal punto vista tecnico sentiamo il giudizio dell'allenatore Ezio Raciti, un veterano di 100 battaglie.
"Le due squadre hanno lottato su tutti i palloni, il calcio di rigore non concesso all’Atletico ha cambiato il volto della partita. L’arbitro non mi è parso impeccabile. Il Modica? Se vince contro il Milazzo il campionato è finito. L’importante è il grande lavoro svolto dal presidente Franco Proto che a Viagrande ha creato un paradiso calcistico che guarda soprattutto ai giovani. E gli altri cosa fanno?"