Il Catania, come si diceva una volta, cala il poker. Quattro gol di forza, prepotenza, caparbietà mentale, ma,soprattutto, con cinque, sei giocatori che entravano a viva forza nell’area avversaria, creando orgasmo emotivo fra i sorrentini, che non ci capivano più nulla nel marcare i rossazzurri. Incredibile, ma vero.
Nessuno poteva crederci, dopo un primo tempo noioso, apatico, senza emozioni da una parte e dall’altra. Ecco, un Catania da i due volti, due maschere goldoniane, che si sono rincorse per novanta minuti.
Mi spiego meglio. Nel primo tempo le due squadre hanno pensato a non farsi del male, gioca tu, gioco io, qualche falletto di rito, ma nulla di eccezionale, anche perché l’arbitro Mastrodomenico (che nome!) sembrava adattarsi perfettamente in questa scala dei valori all’incontrario: fallo, falletto, falluccio, un colpo a te, ed uno a me! Sembrava una bella Terza Categoria Setubal-Cappuccini al vetusto campo Duca d’Aosta di 30 anni fa! Insomma, uno squallore completo. Dopo 20 anni di assenza allo stadio Cibali-Massimino mi sono ritrovato infreddolito e brutto senz’anima. Cose da pazzi! Gioco latitante, palla che non scivolava sul tappeto verde per mancanza di innaffiamento prima della partita (una volta 40 anni fa lo innaffiava il buon Calanna…) e con 22 giocatori incapaci di trame di gioco degne di queste nome. Tanto che il portierino Butano (classe 2008) si è guardato la partita chiedendosi se stava giocando ancora nell’under 17! Sogno o son desto?
La Curva Nord per un quarto d’ora è stata muta e senza bandiere per una timida protesta nei confronti dei giocatori, mentre 200 bambini delle scuole calcio di mezza Sicilia, associate al Catania, in tribuna B impazzavano ed impazzivano per non vedere alcun gol dei loro beniamini.
I ragazzi provenivano, udite-udite!, da Mistetta, Paternò. Grammichele, Priolo, Avola, Pachino, Academy Caltagirone, Mirabella Imbaccari, Ragusa con i catanesi della Rinascita San Giorgio, Alpha Sport del Canalicchio e gli “universitari” del Cus Catania! Bambini delusi di primi 45 minuti di non-gioco, di fraseggi, di falli, e di chiacchiere. In uno striscione della tribuna B accanto ai bambini diceva: . Incredibile, ma vero.
Mando un messaggio ad Umberto Teghini in redazione: “Qui finisce male”! Poi il miracolo. Erano usciti Carpani e Sturaro per Lunetta e Raimo ed avveniva il miracolo, anche se i due nuovi entrati non avevano compiuto nulla di trascendente.
Ma il Dio del Calcio era vigile, non ci sono dubbi: nei primi cinque minuti del secondo tempo traversa di Stoppa ed Inglese si mangia un gol fatto. Io dissi: serata storta, sfortuna impedisce vittoria. Ero depresso, il freddo mi attanagliava il cervello. Volevo un tè caldo al limone, stanco e deluso.
Ma al 72’ Inglese si traveste da Babbo Natale con un bel colpo di testa mi sveglia dal torpore. E’ gol, 1 a 0 per il Catania. Succede l’inferno con bandiere al vento, i bambini gridano di gioia ed appena cinque minuti dopo Stoppa con un bel sinistro insacca il 2 a 0! Incredibile, due gol in cinque minuti. Ma che cosa era successo in campo o negli spogliatoi? Chi può dirlo? A mio sommesso parere tre sono gli indizi: o il Sorrento è crollato fisicamente, oppure il forte carattere dei rossazzurri aveva il sopravvento, oppure una strenna natalizia?
Fatto sta che l’Inglese era la lingua della serata e il bravo giocatore, risorto dalle ceneri, segnava ancora due gol! Troppa grazia Sant’Antonio, diceva il grande Totò…L'attaccante rossazzurro sale a quota 10 nella classifica dei marcatori, alle spalle di Lescano del Trapani in testa con 15 centri.
Dunque, una quaterna sulla ruota di Sorrento, che non ha capito più nulla (e anche l’arbitro…) per una partita illusoria nel primo tempo e catastrofica nel secondo. Infliggere quattro “limoni” ai campani non è stata una bella cosa, ma nel calcio – lo sappiamo bene – può succedere tutto e il contrario di tutto! Bene, Buon Natale al Catania e a Ross Pelligra (in tribuna con Caniglia e stranamente non con il vice Grella), ai tifosi, che, anche loro vigili ed attenti, hanno fatto capire agli addetti ai lavori che non sono né ingenui, né carnemolla, né scendono da Mongiuffi (come si diceva una volta…), ma sono gente di quartiere che ha giocato al calcio e che sa distinguere il bene dal male per un Catania “diverso”, un Catania ad hoc non per vincere il campionato, ma per qualificarsi tra le prime quattro della classifica generale e puntare decisamente ad un finale di campionato atto a non deludere le aspettative di chi ha comprato l’abbonamento ad occhi chiusi e di chi paga il biglietto per vedere spettacolo, gol e vittoria del Catania. Lo avete capito, o no?
Tabellino:
Catania: Butano, Castellini, Quaini, Gega, Carpani (44’ Raimo), De Rose, Sturaro (42’ D’Andrea), Anastasio (70’Lunetta), Jimenez, Stoppa, Inglese. All. Toscano.
Sorrento: Del Sorbo, Todisco, Di Somma, Blondett, Carotenuto (78’ Polidori), Cangianello, De Francesco, Cucurullo, Colangiuli (77’ Vitiello), Musso, Bolsius. All. Barilari
Reti: al 72’ Inglese, al 77’ Stoppa, all’ 86’ Inglese, all’88’ Inglese.
Arbitro: Mastrodomenico di Matera
Spettatori: 17.188 spettatori (incasso non comuncato)