di Alfio Franco Vinci
Ciò cui assistiamo quotidianamente in tema di grave turbamento dell’ordine pubblico, di assalti preordinati, perfettamente organizzati, e militarmente diretti ai danni delle forze dell’ordine e delle strutture urbane, e delle attività economiche,non può essere rubricato come disagio di minoranze etniche e religiose, ma invece, come “ PROVE GENERALI “,di una BIG ONE, una rivolta generale che qualcuno incoscientemente evoca e profetizza.
L’ho scritto alcuni giorni fa;
Mi sembra di rivivere il preludio al dilagante terrorismo, i così detti “ ANNI DI PIOMBO”, che insanguinarono l’Italia, ma che vennero contrastati da:
Governi efficienti;
Opposizioni responsabili;
Sindacati che seppero anteporre la pace sociale all’interesse dei propri iscritti;
Forze dell’ordine determinate e guidate da un uomo, il generale Dalla Chiesa, con tutti i poteri necessari alla bisogna.
Tutto questo mi pare un passato ripetibile solo nella esperienza negativa delle azioni terroristiche poste in essere da molta manovalanza, diretta ed indottrinata da cattivi maestri, che il buonismo dilagante ha voluto in parte perdonare col passare degli anni.
Tutte le reazioni positive, invece, che portarono alla sconfitta del terrorismo, sono inimmaginabili, perché nessuno dei “ PUNTI DI FORZA “ , allora concretizzatesi, ha prospettive o possibilità di replica.
Un Governo, quello attuale, non frutto di giochi di palazzo o di inciuci inconfessabili, sempre ostaggio dei franchi tiratori , che pur disponendo di maggioranza parlamentare sia alla Camera che al Senato, che non riesce a prendere provvedimenti seri per rimettere in ordine quello che succede dentro casa,non da più affidamento.
Una opposizione ed un sindacato ,che sembrano gioire delle quotidiane sventure e tragedie che ci stanno martoriando, arrivando financo al punto di votare CONTRO L’ITALIA in consessi europei ed internazionali, solo per , NON CONTRASTARE, MA DANNEGGIARE, il nostro Paese( sto rinunciando a chiamarla NAZIONE), fanno capire che la lotta, perché di questo si tratta, sarà senza tregua.
Quella italiana, al di là delle prediche del Presidente della Repubblica, non è più una democrazia, per il semplice motivo che manca il diritto a Governare riconosciuto alla parte che ,di volta in volta , vince le elezioni, da parte della opposizione.
, abituata a sedere nella stanza dei bottoni, sempre e comunque, “ A PRESCINDERE “.
L’alternanza, per periodi più o meno lunghi , e’ la quintessenza della democrazia.
In Italia, solo due volte, dal 1989 al 1992,ad iniziativa di Achille Occhetto, e dal 2008 al 2009, ad iniziativa di Walter Veltroni, nacquero, non istituzionalizzati , due Governi Ombra.
Altri tempi, altri uomini, altro, ben altro PD.
Buoni maestri di democrazia, a prescindere da quale angolatura li si guardi.
Negli Stati Uniti d’America, esiste il” riconoscimento della vittoria “.
In Gran Bretagna nasce nel 1800, sperimentata fin dal 1911, poi istituzionalizzata nel 1937, la formazione del” Governo ombra “.
È una vera e propria Istituzione politica, la “OFFICIAL OPPOSITION SHADOW CABINET”, che, pur essendo totalmente espressione della opposizione, esercita costruttivamente il suo ruolo.
La compongono:
Il capo della opposizione , che presiede il Governo ombra, ed i più competenti esperti nelle rispettive materie e competenze del Governo in carica.
Esamina , anche preventivamente leggi e provvedimenti provenienti da ciascun ministero e propone politiche alternative al Governo, cui chiede conto delle scelte fatte.
È certamente la sublimazione della democrazia praticata e non solo enunciata; non inquinata, non infiltrata e non marcia al suo interno, qual è la nostra, che, invece, ci porterà verso il baratro.
Purtroppo infatti i cattivi maestri ( che nessuno cerca e sono “INNOMINABILI“) indottrinano le masse, facendo leva sulle differenze religiose, di colore, e di legittimazione a stare nel nostro Paese, facendogli credere che con la violenza, di ogni tipo, individuale e collettiva, fisica, politica e culturale, saranno loro a prevalere e a costringerci noi ad INTEGRARCI , noi Italiani, ai loro usi e costumi.
Sono portatori di un male che, una volta attecchito, sarà difficile da debellare, anche perché non siamo ad Hamelin, e non vedo pifferai all’orizzonte.