Nella mia attività di giornalista sportivo ho visto circa 5.000 calciatori siciliani dai 14 ai 34 anni, che hanno solcato i nostri campi di calcio, dell’oratorio, e dei campi privati, dove si disputavano le partite aziendali.
Uno stuolo di giovani, che, seppur alle prime armi, si dimostrarono elementi capaci, meritevoli, atleticamente ben messi, tecnicamente molto forti e con qualche talento naturale!
Insomma, c’era da scegliere, anche perché a Catania e Provincia c’erano circa 200 società di calcio, che “sfornavano” giocatori a tutto spiano. C’erano negli Anni Sessanta: Catania Calcio, Inas Cibali, Concordia, Cappuccini, Leoniana, Trinacria, Olimpia, Saetta, Castor, Don Bosco, Pollo d’oro, Catanese, Superga, Massiminiana, Ausonia, Paternò, Caltagirone, Fortino, Misterbianchese, Cambria, Combi, Gymnasium, Katane, Stella Azzurra, Ariete, Sicari, Amici Inter, San Gregorio, Consoli, Agip Ursino, Acquapozzillo Acireale, Universal, e molte altre.
Pietro Anastasi
Ma tra questi giovani chi erano coloro che hanno, o avrebbero, ottenuto qualche riconoscimento di rilievo?
Primo fra tutti: Pietro Anastasi, centravanti della Trinacria: dalla Cava di Acquicella allo stadio Olimpico di Roma, campione d’Europa! Talento naturale che giocava ogni giorno per tre, quattro ore, con pochi allenamenti con l’allenatore Giovanni Ursino e poi una <forza esplosiva>, pur non mangiando carne, né pesce, ogni giorno, perché nel 1963 la povertà dei catanesi era indiscutibile. Anastasi giocò anche con il bravissimo Pippetto Fichera, che, invece, andò al Catania, dove trovò l’allenatore Caruso, un padre, un amico e poi tecnico.
Sì, Fichera era fortissimo, specialmente nei colpi di testa. E, ancora oggi, detiene, il record di sei gol segnati in una sola partita, eguagliato solo da Carmelo Castorina. Due <bomber>, due vite diverse, con due destini molto diversi!
Ma andiamo avanti. Un altro giocatore che avrebbe potuto fare molto di più fu
Morgia della Pollo d’oro. Un <libero> con i fiocchi, una sorta di Franco Baresi dell’epoca! Ma chi non gli permise di compiere una fulgida carriera? Non so la risposta. Alcuni affermano che all’epoca fu il presidente della Pollo d’oro Barbagallo a non cederlo in Serie C, perché per lui era come un figlio. Mah! Fatto sta che Morgia (fratello dei gemelli Carmelo e Franco dei “Beans”) non ebbe la possibilità di fare una brillante carriera in Serie B, o in Serie A. La verità non la sapremo mai.
Mimmo Ventura, il funambolo
Un altro bravo giocatore di quei tempi fu l’ala sinistra Spinelli dell’Olimpia. Ragazzo molto serio, educato, forte nei contrasti, fu ingaggiato dal Catania per valorizzare il vivaio rossazzuro, ma un triste destino era in agguato e la favola ebbe fine.
Con lui c’erano Bianchetti, Casale, Platania, e Caruso che dai salesiani di via Teatro Greco andò alla Nocerina. Ma il giocatore (che ha giocato qualche minuto in serie A…) più forte era l’ala destra della Massiminiana Mimmo Ventura, un funambolo, un “carioca” palla al piede, goleador nato per far indispettire tutte le difese avversarie. Ventura, a nostro sommesso parere, se fosse andato al Varese, alla Juventus, o al Milan, avrebbe fatto una carriera strepitosa. Ma il Fato lo ha tradito. Con il Catania, se avesse giocato molto di più, si sarebbe messo in mostra per palcoscenici più importanti. Ma tant’è.
Chi invece è andato alla Juventus - udite, udite – è stato Pietro Giuffrida, che giocava in allenamento con il grande tedesco Haller ed Anastasi! Non ho mai saputo nulla di lui. L’ho incontrato 20 anni dopo a Misterbianco, ma non ha mai voluto raccontarmi la sua vera storia…
fine prima parte
Nella foto una formazione della Cappuccini