Ancora un incendio a ridosso del cimitero: mani criminali e incuria istituzionale
Orazio Vasta
Poco dopo le ore 17 alte fiamme divampavano limitrofe al Cimitero di Catania, sul torrente Acquasanta. Scattato l'allarme su attivava prontamente il Corpo Forestale di Catania che metteva in azione il C.O.P. Forestale di Catania, oltretutto con sede non lontana dalla zona interessata dal'uncendio.
In sinergia con i Vigili del fuoco, la Forestale inviava l' autobotte CT 40 con 10.000 litri e gli operatori della CT 21 entrambi specialisti nella lotta agli incendi di vegetazione.
A bruciare era il fitto canneto che ricopre il torrente Acquasanta (Aquicella) e altra vegetazione quale piante di tamerici e sterpaglie.
La ventilazione ha sospinto il fumo nero sprigionato dal vasto incendio fino al popoloso quartiere di San Giovanni Galermo.
Fortunatamente, grazie alle donne e agli uomini dei Vvf e della Forestale l'incendio è stato domato anche se la bonifica del territorio non è una parte secondaria nella messa in sicurezza post incendio.
Un altro incendio nella stessa zona si è verificato, anzi è stato appiccato, nel mese di luglio, appena alcuni mesi fa. l'ennesimo.
Oltretutto, è noto che si tratta di una zona ad alto rischio incendi dolosi, zona segnalata già anni fa da Andrea Munzone, in veste di comandante del Distaccamento Forestale di Catania.
Mani criminali e incuria dell'amministrazione comunale sono una miscela esplosiva in un luogo con un fitto canneto e altra vegetazione e sterpaglie.
E di messa in sicurezza del territorio non se ne parla nemmeno. Per buona pace di chi amministra.