ing. Luigi Bosco
Le recenti notizie, delle quali non sono per nulla sorpreso, relativamente agli elevati tassi di inquinamento di alcuni tratti della nostra costa, richiedono riflessioni e necessità di interventi organici ed efficaci.
Dalle dichiarazioni del Sindaco, che è anche l'autorità sanitaria del Comune, sembra quasi che Catania sia nei ridenti colli della Svizzera, con i corpi d'acqua che devono fare i conti con le deiezioni degli animali che pascolano felici.
Purtroppo la realtà è che nel territorio di Catania vi è una copertura di fognature pari al 45%, ma solo il 20% sono connesse al depuratore; tutto il resto finisce nella falda e nei corsi d'acqua nei pressi del mare, spesso asciutti e quindi senza alcuna capacità auto depurativa, determinando addirittura le condizioni di una severa infrazione comunitaria.
Tralascio per brevità, in questa sede, le gravi problematiche dell'Arci. Spero, se ne avrò voglia, di parlarne in un altro momento.
I GRAVI PROBLEMI CHE SENTO DI DENUNCIARE IN QUESTA FASE, AL SOLO SCOPO DI SOLLECITARE I NECESSARI INTERVENTI, SONO DUE:
IL PRIMO È LO SCARICO A MARE O NELLE FALDE ACQUIFERE DI REFLUI NON TRATTATI DI 420000 ABITANTI EQUIVALENTI;
IL SECONDO È IL RISCHIO SANITARIO DI CITTADINI E TURISTI CHE FANNO IL BAGNO NEI PRESSI DEGLI SCARICHI A MARE DI LINEE FOGNARIE O DEI CANALI.
La soluzione è una sola, la via maestra:
-riattivare il Vecchio Allacciante, nel più breve tempo possibile e completare il Nuovo Allacciante: insieme dovrebbero portare tutti i reflui di Catania al depuratore;
-potenziare il depuratore.
Questa fu la scelta del 2014, che portò l’Amministrazione a trasmettere all’Urega, nel gennaio 2016, tutti i progetti pronti per le gare d’appalto, per un importo complessivo superiore a 400 milioni di euro.
In quella occasione si è avuto un esempio di cosa saprebbero fare in tempi adeguati i tecnici amministrativi e gli ingegneri di Sidra e del Comune, se guidati e sostenuti adeguatamente. Mi fa piacere ricordare anche il mio modesto contributo, frutto di uno straordinario impegno e di un pizzico di competenza.
Purtroppo l’entrata in vigore della legge 50 dell’aprile 2016, i cui effetti tuttavia ebbero breve durata, non consentì di procedere con la tipologia di appalti integrati previsti. Ritengo che sarebbe stato opportuno, appena abrogato questo aspetto della norma, valutare anche la possibilità di ripartire con le procedure d’appalto già previste.
Ma, con il cambio di Amministrazione nel frattempo intervenuto, tutto si è assopito: sostanzialmente siamo fermi da oltre sette anni, e intanto Catania è nella m..da totale.
Al momento nessun cantiere è stato avviato.
Si è tornati al primato delle chiacchiere e degli annunci roboanti, sempre disattesi, ed alla ricerca di soluzioni tampone inefficaci, ma utili per passare il cerino al prossimo che verrà, senza troppi danni e senza che tutto cambi troppo in fretta ( non è semplice gestire cantieri diffusi e invasivi come sono quelli fognari, anzi è estremamente impopolare: è meglio lasciarli in eredità agli altri).
La Sidra, nel frattempo, non è stata neanche in grado di collegare la fognatura esistente della zona industriale al depuratore.
Chi dovrebbe replicare tace corresponsabilmente. Purtroppo alla mediocrità dell’attuale Amministrazione, non si contrappone in consiglio comunale una minoranza degna di questo nome.