Il Sifus plaude da un lato questo Governo Schifani, ma punta il dito sull'uso di consistenti risorse economiche pubbliche di cui non si sa che fine facciano e si parla di ben 2.900.000 euro!
In favore di questo Governo regionale c'è da dire anche che è riuscito a muovere la montagna, cosa che altri Governi precedenti non hanno avuto il coraggio di fare. Proprio così, il Sifus plaude all'impegno messo in atto dal Presidente della Regione Siciliana On Renato Schifani in ambito agro-silvo-pastorale in Sicilia per fronteggiare la crisi idrica, irrigua e climatica nel corso del 2024 e plaude pure per l'impegno messo in atto nei confronti del riefficientamento dei Consorzi di Bonifica, attraverso la capacità di captare fondi extraregionali finalizzati alla innovazione delle infrastrutture e alla riduzione delle elevate percentuali perdite d'acqua, lungo le condotte e le canalizzazioni secondarie e terziarie.
Schifani, infatti, a differenza del suo predecessore assessore all'agricoltura Luca Sammartino, assieme al parlamento regionale è riuscito ad incassare una misura economica importante in tema di turnover, permettendo a lavoratori a tempo determinato dal 1992 ad oggi, di essere inseriti nelle piante organiche variabili dei rispettivi Consorzi di Bonifica, grazie ai 5.820.000 euro messi a bilancio regionale, per la trasformazione dei contratti di lavoro a tempo indeterminato per 188 lavoratori su 500.
Peccato però che proprio la settimana scorsa, per far fronte a questa grave calamità siccitosa che porta alla inevitavile desertificazione che investe la Sicilia, in ordine alla variazione di bilancio 2024 posta in essere dal Governo regionale, è in discussione nelle commissioni di merito dell'Ars il ddl 771/2024, un emendamento aggiuntivo sui Consorzi di Bonifica a firma del Presidente della Regione.
Forse non è stato in grado di calcolare la potenza di fuoco necessaria per contrastare la carenza di organico negli 11 Consorzi di Bonifica siciliani che dalla data del 25 maggio 1995 al 15 aprile 2021, voltando le spalle all'avvicendamento del personale operaio a seguito di quiescenza/abbandono/dipartita, fino a contare una carenza di organico pari a 320 unità di lavoro professionali alla data del 29 luglio 2024.
Si tratta di una misura interessante nei contenuti normativi, ma non sufficiente nelle risorse economiche, poiché mette in gioco appena 420 mila euro per 5 mesi restanti nel 2024, 1 milione di euro per il 2025 e altrettanti nel 2026, per una spesa complessiva di 2.420.000 euro nel triennio, che altro non sono che quelli risparmiati quest'anno dai fondi previsti nelle garanzie occupazionali al capitolo di spesa 147320, grazie alla trasformazione dei contratti di lavoro a tempo indeterminato.
Queste risorse purtroppo serviranno a mala pena ad assumere appena 30 unità di lavoro su un fabbisogno di 320 unità, praticamente ben al di sotto del 10% di quanto serve per programmare al meglio le attività consequenziali al servizio all'utenza consortile.
Ciò che ci rammarica rispetto alle altre risorse non spese e non reimpiegate, sono ben 2.900.000 euro che non si sa che fine abbiano fatto e lo chiediamo a Schifani nella doppia veste di Assessore all'agricoltura e di Presidente della Regione Siciliana: "Caro Presidente, lei sa bene la matrice dell'emendamento aggiuntivo n°157 al ddl 771/2024 e sa benissimo che quest'anno avete messo a disposizione per il turnover nei Consorzi di Bonifica ben 5.820.000 euro; tuttavia, decidendo di metterlo in pratica da meno di un mese a questa parte, purtroppo, rimarranno non spesi la metà di queste risorse economiche.
Il Sifus le aveva fatto pervenire attraverso la richiesta della deputazione regionale, l'opportunità di mettere in gioco anche i 2.900.000 euro non spesi dallrt 7 lr 3 del 31 gennaio 2024 per impinguare le procedure del turnover, così da portare a tempo indeterminato un altro centinaio di lavoratori."
Inutile farlo passare per un impegno importante da parte del Governo, poiché a fronte delle reali necessità oggettive del territorio, la montagna partorirà un topolino, poiché non è questa la risposta da dare a chi vede morire il proprio bestiame e seccare le proprie colture!
E tra l'altro, caro Schifani, che fine hanno fatto questi 2.900.000 euro?