Dalla tragedia alla speranza di vita per molte persone: la storia di Leonardo Carpita è una lezione di altruismo che pochi altri possono insegnare. Lo scorso 25 febbraio, il 27enne è morto per le ferite subite per un incidente stradale avvenuto sull’autostrada Siracusa-Catania. Nonostante le poche ferite riportate a causa dell’impatto con un autoveicolo (le dinamiche sono ancora in fase di studio), il cervello è stato danneggiato e, portato all'ospedale San Marco di Catania, dopo tre giorni ne è stata dichiarata la morte cerebrale. Una tragedia che ha scosso la famiglia e gli amici della vittima, ma che, grazie proprio a Leonardo, potrà salvare altre vite.
“Dopo la morte cerebrale è stata controllata la sua carta d’identità - racconta un suo caro amico, Alessio Catalano - ed è emersa la volontà di Leonardo di donare gli organi. Era un ragazzo altruista, aiutava chiunque a prescindere da tutto e infatti il suo ultimo gesto è stato aiutare anche dopo la morte. I dottori sono rimasti meravigliati, sono riusciti a donare ben sette organi ed è una cosa rara soprattutto quando si tratta di incidente stradale: con questo gesto salverà tantissime vite”.
Alessio ha raccontato i dettagli dell’incidente, descrivendo poi Leonardo come una persona come tante ma che sapeva distinguersi proprio per il suo essere sempre disponibile e affabile: “La dinamica è confusa, dalle foto si vede che la macchina è stata speronata o per lo meno tamponata dietro, e quindi si sarà girata facendo sì che un altro autoveicolo sbattesse sullo sportello del guidatore. Le indagini sono ancora in corso, ma non si capisce bene come sia successo il tutto. Insieme a lui - continua Alessio - c’era anche la sua ragazza, che è finita in ospedale ma che ha ricevuto fortunatamente una prognosi di soli 30 giorni: infatti potrà uscire presto”.
“Leonardo era una persona che alla guida non prendeva multe, non oltrepassava i limiti di velocità, mai un sorpasso azzardato. I ragazzi come lui erano pochi, non beveva e faceva sport: un modello e un esempio per gli altri. La sua morte ci ha letteralmente distrutto, non abbiamo avuto modo neanche di salutarlo un’ultima volta…”
Con queste parole, Alessio ha voluto ricordare il suo grande amico e raccontarne il grande gesto di altruismo. Perché una persona può essere altruista in vita, ma esserlo da morti è molto, molto più difficile.
La famiglia verosimilmente, avrà voglia, più in là, di conoscere coloro che vivranno grazie agli organi donati da Leonardo.