A Castiglione di Sicilia non si parla d'altro. Due auto sono state incendiate all’imprenditore Alfio Conti (Land Rover) e alla moglie Virginia Imbesi (Suv Peugeot): entrambe le auto erano parcheggiate a pochi metri di distanza sotto l'abitazione della famiglia Conti a Castiglione.
Un gesto mafioso legato al bando delle escursioni sull’Etna?
Al momento nessuno può dirlo, ma il sospetto fra gli addetti ai lavori è concreto. Insomma l'intimidazione è chiara, anche se sarà l'indagine a chiarire ogni aspetto.
Il gesto mafioso infatti ha portato all’attenzione di tutti, anche fuori dalla stessa Castiglione, un tema di cui da tempo non si parlava più: le escursioni sull’Etna e le autorizzazioni per il trasporto dei turisti in quota. Il grande business del vulcano sul versante Nord.
Peraltro va ricordato che il Comune di Castiglione è stato sciolto per infiltrazioni mafiose (Giunta guidata da Antonio Camarda): l’accesso alla pista altomontana Etna Nord, di proprietà per metà del Comune di Castiglione di Sicilia, per l’altra della vicina Linguaglossa.
Si tratta della strada che da Piano Provenzana porta ai crateri sommitali: poterla percorrere significa poter trasportare grandi quantità di turisti, un business molto ambito da quando è finita l’era del monopolio su Etna Nord.
E Alfio Conti, un uomo che non va per il sottile, cosa ha esternato? Poche ma significative parole: "Questo gesto intimidatorio non mi farà recedere di un millimetro dalla mia strada e dai miei interessi. Io non so se è una coincidenza il fatto che proprio quella sera, la sera in cui hanno dato fuoco alle autovetture, siano stati stipulati i contratti novennali – spiega – così come non so se, in realtà, qualcuno abbia tentato di togliersi un sassolino per altre questioni”.